Un buon punto che muove la classifica e che, anche in virtù delle sconfitte di Carpi e Frosinone, consolida la base sulla quale impostare il percorso orientato verso la salvezza. E’ questa la prospettiva con cui inquadrare il pareggio (2-2) ottenuto dal Palermo sul campo del Sassuolo, la password attraverso la quale entrare nel sistema operativo dei rosanero, usciti indenni nella quinta giornata del girone di ritorno dal confronto con una squadra temibile e intenzionata ad invertire il trend negativo dopo i due soli punti conquistati nelle ultime cinque gare di campionato. Reduce dal passo falso rimediato al Barbera contro il Milan, il Palermo cercava determinate risposte e gli input arrivati dalla sfida del Mapei Stadium sono stati incoraggianti, soprattutto sul piano della personalità e della tenuta psicologica. Netta la differenza tra il Palermo anti-Milan e la squadra scesa in campo oggi contro il Sassuolo. I rosanero, chiamati tuttavia a registrare ancora qualche meccanismo, hanno fatto tesoro del ko di mercoledì e trascinati da un ottimo Vazquez (protagonista con un gol e un assist) sono tornati subito in carreggiata evidenziando progressi anche dal punto di vista del gioco.
Le squadre, che si sono affrontate a viso aperto, hanno proposto due moduli speculari. Il punto di contatto più evidente è stato il 4-3-3, schema interpretato però in maniera diversa dalle due formazioni. Ibrida, infatti, la formula dei rosanero in virtù della collocazione tattica di Vazquez che, come da copione, durante il match ha svariato molto sul fronte offensivo alla ricerca di palloni giocabili soprattutto per Djurdjevic e Trajkovski, preferiti a Gilardino e Quaison (entrato poi nella ripresa al posto del macedone), titolari nelle ultime partite. Un’altra novità rispetto alle ultime apparizioni ha il volto di Brugman che ha vinto il ballottaggio con Cristante in cabina di regia al posto dello squalificato Jajalo. E la presenza dell’uruguaiano, schierato nel ruolo di playmaker, non è passata inosservata. Il numero 16 ha dato ordine in fase di impostazione della manovra e, contestualmente, ha fornito un utile contributo in qualità di interditore recuperando diversi palloni nella zona nevralgica del campo.
Pur senza incantare, si è visto un Palermo lineare nello sviluppo del gioco e questa linearità ha fatto la differenza al 30’ del primo tempo in occasione del gol del vantaggio realizzato da Vazquez, abile a concretizzare un’intuizione di Trajkovski e superare Consigli con un piatto sinistro indirizzato verso l’incrocio dei pali. E’ la quarta rete in campionato dell’italo-argentino, ispiratore delle trame offensive di un Palermo propositivo (tre minuti dopo l’1-0 i rosa hanno sprecato con Djurdjevic l’occasione del raddoppio) ma vulnerabile in difesa. Il suono del campanello d’allarme, scattato già nella prima porzione del match (pericoloso Berardi in due circostanze), si è diffuso allo scadere della prima frazione di gioco con il pareggio di Defrel. L’attaccante, che in estate ha preferito il Sassuolo al Palermo, è stato smarcato in maniera fortuita da un tocco di Falcinelli e ha battuto Sorrentino con un rasoterra in area di rigore.
Un Palermo non impeccabile in fase difensiva si affida alla classe di Vazquez per mantenere l’orientamento e non perdere la bussola. E’ un dato di realtà sancito nel primo segmento del secondo tempo dalla dinamica di altre due marcature. Al 5’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, sono i padroni di casa a siglare il 2-1 con un colpo di testa di Missiroli (al rientro dopo quasi un mese di stop forzato) servito da una sponda di Antei, ma dopo appena due minuti gli ospiti ristabiliscono la parità. Il gol porta la firma di Djurdjevic che, sfruttando un cross illuminante del «Mudo», supera il portiere Consigli con un potente colpo di testa.
Giusto il pari degli uomini di Tedesco e Barros Schelotto che, per il volume di gioco prodotto durante la gara e la capacità di resistere in inferiorità numerica (espulso Lazaar per somma di ammonizioni ad un quarto d’ora dal termine) alle iniziative dei padroni di casa, non avrebbero meritato di tornare a casa senza punti. Determinante – ma non è una novità – anche il portiere Sorrentino che, al netto di una sbavatura in uscita alta, nel finale ha lasciato il segno un’altra volta deviando in maniera provvidenziale un paio di colpi di testa di Falcinelli.
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