Alla sbarra ci sono suor Yvonne Jacqueline Noah e gli ex educatori Laura Milana, Carlo Cammarata e Maria Mazzara. Decedute poco dopo la fine delle indagini un'altra suora e la cuoca della struttura. Una decina di piccoli ospiti della Casa del Fanciullo San Pio X ha raccontato le percosse e i maltrattamenti subiti
Valderice, processo sui presunti abusi delle suore Legali di vittima chiedono risarcimento milionario
Alle battute finali il processo sulla Casa del Fanciullo San Pio X di Valderice. Un milione e 300mila euro e una provvisionale immediata di 130mila euro è la richiesta di risarcimento danni in favore del bimbo che fece scattare le indagini nonché vittima principale delle presunte violenze. Ad avanzarla sono stati gli avvocati Antonino Sugamele e Annalisa Pisano. Alla sbarra, con l’accusa di maltrattamenti, suor Yvonne Jacqueline Noah e i tre ex educatori Laura Milana, Carlo Cammarata e Maria Mazzara. Nel mirino dei magistrati erano finite altre due persone, l’ex direttrice, suor Teresa Mandirà, e la cuoca della struttura Pina Ruggeri, decedute subito dopo l’avvio del processo. Per gli imputati, il pubblico ministero Nicola Lamia ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione. Per i difensori invece non ci sarebbero stati reati: l’avvocato Marco Siragusa, al termine della sua arringa, ha chiesto l’assoluzione per suor Yvonne.
L’indagine è stata avviata nel 2013 grazie alle denuncia di uno dei piccoli ospiti. «Fammi scappare dal centro, voglio tornare a casa». Poche parole impresse su un foglio di carta consegnato a un’assistente sociale, utili però agli investigatori per avviare le indagini e scoprire quanto accadeva da tempo all’interno della struttura di accoglienza. Maltrattamenti a cui sarebbero stati esposti i piccoli ospiti, una decina tra gli 8 e i 14 anni. A sostegno della tesi del bimbo, la testimonianza dei genitori. La coppia riferì agli agenti della Squadra mobile di avere appreso dal figlio che lo stesso era stato oggetto di ripetute percosse. Anche altri bambini, sentiti successivamente, riferirono d’essere stati spesso costretti a usare l’acqua gelida e a cibarsi di alimenti mal conservati. Le loro storie, tutte uguali: «Suor Yvonne mi dava botte con il filo della corrente», «suor Teresa e Pina mi picchiavano con la paletta».
Poi c’ è il video girato da una delle vittime dove si vede il bimbo alzarsi da un tavolo, dove faceva i compiti, e suor Teresa che lo tira su a forza in aria per i lobi delle orecchie. Il processo riprenderà il 17 gennaio, quando la parola passerà alle difese di Cammarata, Mazzara e Milana.