Nella provincia occidentale si registra la situazione peggiore dell'Isola, a causa della saturazione dell'impianto gestito dalla Trapani servizi. «Questa mattina sono usciti i pochi compattatori liberi per iniziare a ripulire ma il problema non è superato». Si attende il via libera all'ampliamento che comunque ha tempi lunghi
Trapani, i rifiuti verranno portati a Siculiana Discarica Borranea, 8 mesi per nuova vasca
Lentamente, questa mattina, gli operai della Trapani Servizi hanno cominciato a ripulire la città, invasa dai rifiuti dallo scorso 30 novembre quando, causa saturazione, la discarica di Borranea, gestita dalla partecipata del comune, ha chiuso i battenti e il capoluogo, così come altre città della provincia, si è ritrovato a fare i conti con una nuova emergenza rifiuti.
La nuova proroga, firmata dal neo governatore Nello Musumeci, che permetterà ai comuni della Sicilia di gestire l’emergenza fino al prossimo 28 febbraio, non risolve il problema dell’impianto di contrada Borranea. «La discarica – dice l’amministratore delegato della Trapani Servizi, Carlo Guarnotta – allo stato attuale è satura. Questa mattina ho fatto uscire i pochi compattatori liberi per iniziare a ripulire ma il problema non è superato. La discarica non può accogliere le tonnellate di rifiuti dei 22 comuni della provincia. In tal senso, abbiamo chiesto il benestare per l’abbancamento di altre 40mila tonnellate di rifiuti. La risposta, tuttavia, arriverà solo dopo il tavolo tecnico indetto per domani alle 12 nei locali del dipartimento Acqua e rifiuti».
La proroga consentirà all’impianto di riprendere l’attività di tritovagliatura e il conseguente trasferimento dei rifiuti lavorati, come già avviene da circa un mese e mezzo, nell’impianto di Siculiana, gestito dalla ditta Catanzaro che ha concesso alla Trapani Servizi altri 15 giorni. «Due settimane – aggiunge Guarnotta – durante i quali dovrebbe arrivare l’ok al progetto già presentato, che prevede la costruzione di una nuova vasca. Allo stato attuale, aspettiamo solo il parere dell’assessorato al territorio». La realizzazione della nuova parte di impianto richiede però circa otto mesi. «L’autorizzazione all’abbancamento di 40mila tonnellate in più – conclude Guarnotta – ci consentirebbe di risolvere il problema per i prossimi tre mesi, ma a fine febbraio questo si ripresenterebbe».