Saranno 150 gli ospiti del festival, un centinaio gli incontri, oltre 15 i luoghi interessati e circa 90 i soggetti, pubblici e privati, che hanno patrocinato l'iniziativa, dall'Università di Palermo al Comune, dai teatri Massimo e Biondo, al conservatorio, a Confcommercio, Gesap e Fondazione Sicilia
Torna il festival delle letterature migranti «A Palermo la paura non ha cittadinanza»
Raccontare l’integrazione e il dialogo tra culture diverse, le contaminazioni e la natura migrante della stessa letteratura: è il senso della terza edizione del Festival delle Letterature migranti che torna a Palermo, dal 4 all’8 ottobre con un fitto programma di iniziative presentato oggi a palazzo delle Aquile dal sindaco, Leoluca Orlando, dall’assessore alla cultura, Andrea Cusumano, dal direttore artistico della rassegna, il giornalista Davide Camarrone.
Saranno 150 gli ospiti del festival, un centinaio gli incontri, oltre 15 i luoghi interessati e circa 90 i soggetti, pubblici e privati, che hanno patrocinato l’iniziativa, dall’Università di Palermo al Comune, dai teatri Massimo e Biondo, al conservatorio, a Confcommercio, Gesap e Fondazione Sicilia, per citarne solo alcuni. Martedì 3 ottobre, anniversario della strage del naufragio di Lampedusa, l’anteprima del festival alla Cala, con l’inaugurazione del Lungomare delle migrazioni, come sarà ribattezzata la strada dell’antico porto dal sindaco Orlando. Letteratura, musica, arti visive, cinema e scuole, le diverse sezioni in cui si articolerà la rassegna, tra letture, mostre, spettacoli e performance che hanno al centro la «mobilità come diritto e il dialogo tra fedi diverse, perché questo è un festival generalista, chi arriva a Palermo è palermitano, ha detto il sindaco. «Palermo è una città di intersezione culturale dove la paura non ha cittadinanza» ha aggiunto Davide Camarrone. Tra i presenti alla conferenza anche Fabio Giambrone, della Gesap: «Abbiamo riservato alcune risorse del nostro bilancio – ha detto – per sostenere iniziative come queste che per noi rappresentano un cambio culturale rispetto al passato».
Partendo da 50 libri saranno 100 le conversazioni letterarie a cui parteciperanno circa 150 autori, per un programma letterario articolato in sei cornici tematiche: Alfabeti, dedicata al contemporaneo, Palermo a pezzi, sul racconto della città, Meticciati, sulla mescolanza, Terre perse, sui luoghi che cambiano identità, Come stare al mondo e Lost (and found) in Translation sulla traduzione. Quest’ultima sezione prevede un percorso didattico con sei minori stranieri non accompagnati e 4 tutor selezionati tra gli studenti del centro sperimentale di cinematografia di Palermo che hanno realizzato un documentario “Attraverso Palermo” guidati dai film- maker Letizia Gullo e Pierfrancesco Li Donni.
«Palermo l’abbiamo intesa come città attraversata, un approdo dove ogni ragazzo racconterà in un suo corto un piccolo pezzo della città – ha spiegato Letizia Gullo – ma presenteremo anche una sezione sulle parole intraducibili». Numerosi gli ospiti attesi, dal pianista iraniano Ramin Bahrami a Letizia Battaglia, da Corrado Stajano a Piero Melati, da Domenico Quirico al critico Dario Zonta, per citarne solo alcuni. Ricca anche la sezione dedicata ai più piccoli, con le scrittrici per l’infanzia Annamaria Piccione e Sofia Gallo fino alle attività del collettivo Giocherenda, formato da giovani rifugiati , e spazi appositi e laboratori allestiti anche in piazza Bellini. Il dettaglio degli appuntamenti sarà on line sul sito del festival.