Terza Giornata del merito dedicata a Norman Zarcone Il padre: «Urlo in musica contro il silenzio istituzionale»

«Parleremo e grideremo attraverso l’indisciplina delle nostre parole e il ritmo della nostra musica». A scriverlo è Claudio Zarcone, papà di Norman, il laureando in filosofia morto all’Università di Palermo nel settembre del 2010, in occasione della terza Giornata del merito a lui dedicata dal Comune di Palermo. Il ragazzo, ventisettenne all’epoca, si gettò dal terrazzo del settimo piano della facoltà di Lettere. Si è sempre ipotizzato che alla base del gesto ci sia stata principalmente l’incertezza per il suo futuro lavorativo nel mondo accademico, più volte i docenti lo avevano scoraggiato riguardo a un posto nell’ateneo. Già all’indomani dell’accaduto il padre definiva la morte del figlio un omicidio di Stato. Idea che in questi anni si è andata rafforzando nella mente di Claudio Zarcone, deluso dai «silenzi delle istituzioni e l’ipocrisia dello Stato». A nulla sono servite le tante e-mail inviate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i tentativi di scuotere qualcosa all’interno del Consiglio di facoltà dell’edificio 13.

Per ricordare il giovane e il suo «sacrificio per l’affermazione del merito come criterio di scelta e valutazione dentro e fuori il mondo universitario» questa mattina c’è stata un’adunanza cittadina presso la rotonda Norman Zarcone a Brancaccio, in via san Giovanni Di Dio, per osservare un minuto di silenzio in ricordo dello studente e deporre una corona di fiori. Alla cerimonia era presente il sindaco Leoluca Orlando, sin dall’inizio molto vicino alla famiglia. «Nel giorno in cui è nato Norman Zarcone anche quest’anno l’amministrazione comunale celebra la giornata del merito per non dimenticare la sua figura, e per non dimenticare che il merito troppe volte è mortificato da logiche di appartenenza o da sterili imposizioni – dice il primo cittadino – Motivo per cui celebriamo questa giornata voluta fortemente dai suoi familiari in questo luogo a lui dedicato».

Presenti anche gli amici del ragazzo, insieme al segretario dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Filippo Mulè e ad Antonio Tomaselli, presidente della seconda circoscrizione di Palermo, che ha preso la parola: «Oggi questa cerimonia segna due importanti obiettivi: da un lato il ricordo di Norman e del suo impegno, dall’altro il nostro impegno a ribadire il fondamentale concetto della meritocrazia,che deve essere alla base dell’impegno di tutti i giovani verso un futuro migliore». In seguito, è stata anche inaugurata una mostra degli strumenti musicali di Norman presso la sede dell’associazione Ennezeta, con la possibilità di ascoltare anche alcuni brani composti dal ragazzo. Nel pomeriggio invece l’appuntamento è alle ore 15 al cinema De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa, dove verrà presentato il libro dedicato a Norman, La sinuosa danza dell’infelice coscienza, scritto dal padre a doppia firma con Thor Thorlakshof Sigurvisson, che verrà distribuito gratuitamente ai partecipanti, insieme al cd L’enigma del mago, un’antologia autoprodotta dagli amici del ragazzo con le musiche più ascoltate da Norman, con quelle da lui stesso composte e quelle a lui dedicate in questi anni.

Seguirà alle ore 16 la proiezione del filmato Un cielo senza stelle, anche questo realizzato dagli amici di Norman, che prende il titolo dall’omonima canzone scritta dallo stesso dottorando, in memoria dei giudici Falcone e Borsellino. Dopo musica e parole, sarà la volta del dibattito – significativamente intitolato La scelta – e delle riflessioni insieme allo psicologo Angelo Scuderi. La giornata si concluderà con il consueto concerto dedicato al ragazzo, Per Norman, per il merito. A esibirsi saranno numerosi artisti: il folksinger Pino Messina, Manfredi Agnello e la sua band Qoenet, Palermo a mano armata, Filippo Caviglia, Andrea Cicala, Luca Muliedda, Daniele Caviglia, Balarm, il chitarrista classico Giovanni Confaloni, la violinista Martina Pilato, Antonino Argento chitarrista classico e camerista, Luca La Duca, Francesco Cardullo. Una vera e propria no stop che si chiuderà in bellezza con la Norman Zarcone Rock Orchestra.


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Incontri, concerti, dibattiti e confronti previsti per oggi, per commemorare il ventisettenne che nel 2010 si gettò dal settimo piano della facoltà di Lettere, svilito dalle baronie e dalle caste del mondo accademico al quale sentiva di non aver accesso. Per la famiglia la morte del ragazzo fu un «omicidio di Stato»

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