Termini, gli ex lavoratori Fiat occupano il Comune  «Mille famiglie attendono soluzione da otto anni»

Prima un’assemblea infuocata davanti i cancelli dello stabilimento in cui hanno lavorato per tanti anni, poi la scelta forte dell’occupazione del Comune: gli ex lavoratori Fiat di Termini Imerese scelgono di accendere il tono della protesta dopo il lunghissimo stallo della vicenda Blutec. Il progetto dell’azienda che è subentrata al colosso automobilistico il 23 dicembre 2014 continua a non decollare e, nonostante l’impegno del governo Lega-5stelle, c’è il timore anche per il rinnovo della cassa integrazione per il 2019. Dopo la visita del vicepremier Luigi Di Maio davanti i cancelli dello stabilimento a ottobre e l’impegno personale del presidente Nello Musumeci a gennaio, la firma sull’ammortizzatore sociale sembrava una formalità. Invece la copertura economica tarda ad arrivare, così come hanno appreso in maniera informale negli scorsi giorni i sindacati e il sindaco di Termini Francesco Giunta dagli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico.

«Prima di tutto si devono mettere al riparo i lavoratori attraverso gli ammortizzatori», ha detto Roberto Mastrosimonesegretario regionale della Fiom Sicilia, durante l’assemblea mattutina che si è svolta all’interno dello stabilimento Blutec. «Qua ci sono mille famiglie che attendono una soluzione da oltre otto anni. Si deve per forza arrivare a situazioni estreme? Noi sappiamo che questo governo si è insediato da poco, sappiamo che Blutec non l’ha portato questo governo, però oggi ci sono loro e sono loro che hanno preso impegno qui con loro. Il decreto dignità ha ripristinato gli strumenti di tutela della cassa integrazione. Blutec è un’azienda che è venuta qui e non ha mai rispettato quello che doveva fare, e anche la Fiat è responsabile di questo disastro. È con loro che si deve aprire una vertenza. Questi mille lavoratori sono le vittime della cassa integrazione perenne e di una reindustrializzazione mai avvenuta».

Va nella stessa direzione anche il sindaco Francesco Giunta, che preme per il coinvolgimento di FCA al tavolo ministeriale che si riunisce periodicamente a Roma e che finora però, nonostante le tante promesse, ha ottenuto pochi risultati concreti. Le commesse a Blutec da parte di FCA, infatti, tardano ad arrivare – è il caso ad esempio dei veicoli commerciali elettrici (per il Fiat Fiorino, ad esempio, l’azienda ha preferito delocalizzare in Turchia) o della produzione di batterie, con la produzione che sarebbe prevista a Termini Imerese ma al momento senza date certe. Nonostante ciò a dicembre 2018 Blutec professava ancora ottimismo, spiegando che entro dicembre 2019 si sarebbe potuti arrivare ad impiegare 692 addetti, puntando ad esempio sulla produzione del veicolo elettrico Doblò (l’avvio è previsto a fine mese). Promesse alle quali i lavoratori mostrano di non credere più.

Andrea Turco

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