La Soprintendenza ai Beni culturali aveva definito abusiva la struttura e aveva dato 60 giorni di tempo al Comune e al prefetto Carpino per smontarla. Ma adesso arriva la decisione di Aurora Notarianni, della giunta Crocetta, che revoca il provvedimento
Taormina, la Regione salva l’elipista del G7 Assessora annulla ordinanza di demolizione
L’assessora regionale ai Beni culturali Aurora Notarianni ha annullato l’ordinanza della Soprintendenza di Messina che dava tempo 60 giorni al comune di Taormina per smontare l’elipista di contrada Bongiovanni. Sarà utilizzata solo per necessità legata agli interventi sanitari e di protezione civile, ma non sarà smantellata. Secondo il soprintendente Orazio Micali che l’ha definita abusiva, sarebbe in contrasto con il piano regolatore vigente e con i vincoli paesaggistici ed architettonici legati anche alla vicina presenza del teatro antico. Ma smantellare l’elipista sarebbe costato duecentomila euro e se il governo regionale non avesse trovato una soluzione, il prefetto Riccardo Carpino (commissario del G7) e il sindaco Eligio Giardina avrebbero rischiato una denuncia penale e un’ammenda salata.
L’assessora Notarianni ha accolto il ricorso del sindaco di Taormina contro l’ordinanza della Soprintendenza, «e in conseguenza del superiore accoglimento» ha annullato il provvedimento della soprintendenza. A firmare il documento è stata la dirigente generale ai Beni Culturali, Maria Elena Volpes, che ha così disposto l’annullamento dell’atto con il quale la Soprintendenza aveva intimato lo scorso 3 ottobre al Comune di Taormina e alla presidenza del Consiglio dei ministri «la messa in pristino» dell’area di contrada Bongiovanni.
Come si legge nell’atto «le norme vigenti per prevenire l’inquinamento acustico, sulle quali è stato espresso il parere della Soprintendenza, non attribuiscono specifici poteri e compiti all’amministrazione regionale dei beni culturali, bensì al sindaco, e non è di competenza del soprintendete per i Beni Culturali disporre il divieto di sorvolo di un territorio». Entrando più nei dettagli spiega che «non sono di competenza del soprintendente di Messina le considerazioni di natura urbanistica e il livello di tutela 1 del piano paesaggistico dell’ambito 9 non preclude, in linea di massima, la realizzazione dell’elisuperficie, fermo restando la necessità di rispettare le specifiche prescrizioni per la tutela dei monumenti presenti nel territorio».
Il sindaco di Taomina, nel ricorso contro la richieste della Soprintendenza, ha invocato «a sostegno della definitività della elisuperficie, realizzata in località piscina, l’interesse pubblico alla salute perché la struttura verrebbe utilizzata come supporto del reparto di cardiochirurgia pediatrica del locale ospedale, che si trova ad un chilometro di distanza, ma la valutazione degli interessi contrapposti non compete sicuramente l’amministrazione regionale dei Beni Culturali».
Contento per la notizia il sindaco di Taormina. «Ha prevalso il buonsenso – ha detto Giardina – e soprattutto l’interesse collettivo della città, è stato un problema nato dal nulla e che ancora adesso non riesco a comprendere. Quest’opera ha già salvato alcune persone e potrà continuare a farlo».