Strage di via d’Amelio, i fiori di Addiopizzo Parole e musica, davanti al muro antimafia

Hanno indossato un bavaglio, sul palco allestito all’interno del’Istituo Quirino Maiorana di Catania, nel giorno in cui si ricorda la morte del giudice Paolo Borsellino e degli uomini dela sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Proprio di fronte al muro contro la mafia, che l’associazione Addiopizzo Catania ha inaugurato lo scorso 2 luglio. Sulla parete i volti simbolo dell’antimafia siciliana – Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza, Serafino Famà – e al centro l’effige di Borsellino e delle altre vittime della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992.

I ragazzi della Casa Famiglia Papa Giovanni XXIII e dell’oratorio San Francesco di Sales hanno depositato qui dei fiori, mentre sul palco, tolto il bavaglio, i gestori della Cooperativa Sociale Rò intonavano le note di Pensa, brano del cantautore Fabrizio Moro dedicato alle vittime della Mafia. Poco più di un centinaio gli intervenuti, che hanno ascoltato i ragazzi declamare le frasi significative del giudice. E ad ascoltarli, c’era sia la società civile che le istituzioni: presente il sindaco Enzo Bianco, i dirigenti delle forze dell’ordine etnee, ma anche le associazioni antiracket catanesi Asaec ed Asaee, gli esponenti di Libera e dell’associazione Cittàinsieme. Presente anche il procuratore capo di Catania Giovanni Salvi, per il quale «ricordare gli insegnamenti di Borsellino non è solo retorica, ma impegno».

«Lo abbiamo organizzato qui non solo perché si trova davanti al nostro murales, ma anche perché con l’istituto Maiorana, dal dirigente agli insegnanti fino ai bidelli, si è instaurato un grande rapporto di collaborazione», spiega il presidente di Addiopizzo Catania Totò Grosso, soddisfatto. Non solo per la presenza istituzionale, ma soprattutto perché «le attività di Addiopizzo procedono con ottimi risultati: quest’anno abbiamo superato la quota di 5mila consumatori iscritti alle liste del consumo critico, e le cento attività Pizzofree, mentre va avanti la nostra attività informativa, anche nei confronti degli imprenditori», conclude.


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C’erano le autorità, i dirigenti delle forze dell’ordine, il procuratore e il sindaco. Ma soprattutto, nella giornata commemorativa che l’associazione antiracket etnea ha organizzato in ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, uccisi dalla mafia il 19 luglio 1992, c’erano tanti bambini. Gli stessi che hanno depositato un mazzo di fiori sotto il ritratto del magistrato. Guarda le foto

C’erano le autorità, i dirigenti delle forze dell’ordine, il procuratore e il sindaco. Ma soprattutto, nella giornata commemorativa che l’associazione antiracket etnea ha organizzato in ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, uccisi dalla mafia il 19 luglio 1992, c’erano tanti bambini. Gli stessi che hanno depositato un mazzo di fiori sotto il ritratto del magistrato. Guarda le foto

C’erano le autorità, i dirigenti delle forze dell’ordine, il procuratore e il sindaco. Ma soprattutto, nella giornata commemorativa che l’associazione antiracket etnea ha organizzato in ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, uccisi dalla mafia il 19 luglio 1992, c’erano tanti bambini. Gli stessi che hanno depositato un mazzo di fiori sotto il ritratto del magistrato. Guarda le foto

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