Giovanni Barreca è stato scarcerato. L’uomo, che dopo una perizia psichiatrica è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, è stato scarcerato e trasferito in una residenza psichiatrica assistita: la Rems (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) di Caltagirone, in provincia di Catania. Il caso è quello della strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Lo scorso febbraio, secondo l’accusa con l’aiuto di una coppia di amici di famiglia, Giovanni Barreca avrebbe ucciso la moglie e due dei loro tre figli. Secondo chi indaga, Barreca sarebbe stato aiutato anche dalla figlia 17enne. Le uccisioni sarebbero avvenute nel corso di un lungo rito che ha molti tratti legati a una forma di fanatismo religioso; rito che sarebbe durato una settimana e durante il quale ci sarebbero state torture molto cruente sui familiari dell’uomo. Barreca è stato dichiarato non imputabile e quindi non potrà essere processato. Gli si potrà comunque applicare la misura di sicurezza della permanenza forzata in una struttura attrezzata.
Pochi giorni fa la procura di Termini Imerese aveva depositato appello al tribunale del Riesame contro l’ordinanza di revoca di misura cautelare e di applicazione provvisoria di misura di sicurezza disposte dal giudice per le indagini preliminari (gip) nei confronti di Barreca. Secondo il procuratore Ambrogio Cartosio – che ha firmato la nota – l’ordinanza di scarcerazione di Barreca avrebbe diversi difetti di forma e di sostanza. Uno dei passaggi principali della nota dice che, a differenza di quanto valutato dal perito nominato dal Tribunale, l’esperto nominato dalla Procura sarebbe arrivato a conclusioni diverse e avrebbe definito Barreca «parzialmente incapace di intendere e di volere e con un elevatissimo grado di pericolosità». La nota della procura di Termini Imerese lamentava anche un errore nell’ordinanza che il gip ha firmato dopo che Barreca è stato dichiarato incapace di intendere e di volere. Cartosio scriveva che «con l’ordinanza il gip ha inizialmente disposto l’immediata liberazione» di Barreca «in attesa della individuazione della Rems, applicandogli la misura della libertà vigilata, salvo poi adottare – pur sempre senza alcuna preventiva richiesta di parere – un successivo provvedimento correttivo, disponendo la permanenza» di Barreca «in una sezione dell’istituto penitenziario».
Nei giorni scorsi il giudice dell’udienza preliminare (gup) del tribunale per i minorenni, Nicola Aiello, ha disposto la perizia psichiatrica per accertare se al momento dei fatti la figlia 17enne di Barreca fosse capace di intendere e di volere e se sia socialmente pericolosa. Il giudice ha nominato come perito un neuropsichiatra infantile di Roma e ha sospeso i termini della misura cautelare carceraria.
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