Stefano Piazza a Eccezionale veramente sulle orme di Lipari «È splendido confrontarsi con  un pubblico diverso dal tuo»

In pochi a Palermo non conoscono Stefano Piazza. I suoi video del format Piazza Grande, in cui pone delle domande assurdamente semplici ai passanti in giro per il capoluogo, ottenendo le risposte più paradossali, sono molto seguiti e condivisi sui social. Quest’anno Piazza è anche concorrente di Eccezionale Veramanete, gara in onda su La7, in cui comici da tutta Italia si affrontano portando i loro pezzi umoristici. Il palermitano è riuscito ad accedere alla semifinale del programma, i cui giudici, Diego Abatantuomo, Selvaggia Lucarelli, Paolo Ruffini e un quarto giudice speciale che cambia ad ogni puntata, hanno espresso una buona valutazione sull’esibizione del siciliano. La speranza è quella di ripercorrere le orme di Roberto Lipari, showman palermitano che l’anno scorso ha vinto.

MeridioNews ha sentito il comico palermitano al telefono, dopo la seconda domanda, però, non si è più capito quando Pizza parlava seriamente e quando, invece, scherzava. Ne è risultata un’intervista che ha dell’assurdo.

Allora, Stefano, come è stata questa esperienza a Eccezionale Veramente tra tanti comici?

È sempre una splendida esperienza confrontarsi con un pubblico diverso dal tuo, da quello siciliano che già ti conosce. Ma anche con una giuria che non ti conosce, con cui il primo impatto è fondamentale; devi riuscire a superare la prima impressione.

Come hai cominciato la tua carriera comica?

L’inizio è stato in realtà traumatico, da bambino, quando emisi il primo vagito all’ospedale; la gente da tutte le ali cominciò ad applaudire: lì credetti che vagire fosse divertente, erroneamente. Per 26 anni quindi sono andato all’ospedale per fare questo, poi ho capito che non era così e ho cambiato registro.

Ma come hai deciso che volevi fare proprio questo mestiere?

Ho cominciato a fare il comico quando ho capito che questo lavoro portava soldi. Avevo dei riferimenti nella sinistra comica, come Benigni, che, nonostante fossero di sinistra, erano riusciti a fare i soldi. In realtà io non li ho mai fatti, ma mi diverto comunque.

Molto comici dicono questo: fanno gli umoristi perché prima che divertire gli altri è importante divertirsi in prima persona.

Il problema con i comici è questo: non sai mai quando parlano sul serio. In questo momento io sono stato sincero o no?

Torniamo a parlare di Eccezionale Veramente, cosa hai pensato dei giudici?

La giuria purtroppo non è stata disponibile a fare il cambio con me: avevo proposto di sedermi io al loro posto, mentre loro avrebbero fatto un pezzo comico, ma non sono stati disponibili. Ci ho anche provato dietro le quinte, mettendo sul piatto 10 euro ciascuno, ma nulla. Se fosse stato per me avrei vinto, ma non perché sono io, solo per interesse!

Non hai pensato che 10 euro fossero troppo pochi?

Ma loro quattro erano. Non potevo mica spendere un patrimonio.

Ti ha colpito qualcuno in particolar della giuria? Selvaggia Lucarelli?

Lucarelli è brava con le parole, dice quello che pensa. Ha creato il suo personaggio con questi elementi, non avendo peli sulla lingua e per fare questo ci vuole grande arte e grande merito; ma ci vogliono anche per chi capisce questo aspetto, perché non tutti ci arrivano. Merito a me che l’ho capito.

Certo complimenti a te! Forse la risposta più seria fin’ora. Pensi che i battibecchi tra lei e Ruffini siano veri o facciano semplicemente parte dello spettacolo?

In Tv non si finge mai: la televisione è sempre verità. Sarò stato sincero o no?

Terminiamo con il tuo cavalo di battaglia, Piazza Grande. Come fai a scegliere i soggetti da intervistare?

Piazza Grande lo considero un catalizzatore di fasi comiche, che si sviluppa appropriatamente ma inaspettatamente, grazie all’ironia innata del palermitano. In questo modo nasce un amore tra me e i personaggi quando ho il microfono in mano, grazie a queste persone che vengono attirate spontaneamente dalla telecamere.

Hai un sesto senso particolare per trovare persone che diano risposte così assurde e paradossali?

Il palermitano si fa credere stupido anche quando non lo è e questo dimostra la sua autoironia e la sua disponibilità. Sono stato in altre città a fare questo esperimento e Palermo è l’unico luogo in cui la gente si ferma per giocare con me, cosa che mette in risalto l’ironia dei questo popolo prima ancora che la sua non conoscenza.

Quindi lo scopo non è solo rappresentare l’incapacità delle persone ad informarsi, ma anche questo loro pregio?

Esatto, è soprattutto mostrare l’autoironia del palermitano: questo è l’obiettivo principale di questi video. Il palermitano nonostante non sappia alcune cose, ha dall’altro lato il pregio di prestarsi al gioco, mentre come dicevo in altre città non lo fanno. il mio è un esperimento anche per dimostrare che forse il vero difetto non è negli abitanti di Palermo e nella loro immagine di ignoranza, ma in chi non è disposto a mettersi in gioco prendendosi un po’ in giro.

Grazie per la disponibilità Stefano.

Ora però devi chiederti se sono stato sincero o no!


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