Nella pineta Ragabo, sul versante nord del vulcano, si è tenuto il rito civile che è il risultato dell'iter avviato più di un anno fa dall'amministrazione etnea. L'altro luogo dove è possibile celebrare un matrimonio è l'Osservatorio a 2800 metri d'altitudine
Sposarsi sull’Etna, la novità introdotta a Linguaglossa Da una coppia di stranieri il primo «sì» ad alta quota
Una mattinata di sole, nella pineta che si risveglia con l’arrivo della primavera, ha accompagnato la prima celebrazione di un matrimonio sul vulcano Etna. È l’effetto del percorso avviato più di un anno fa dall’amministrazione comunale di Linguaglossa, intenzionata a spalancare agli innamorati le porte della montagna in perfetto accordo con la legge. Una delibera di giunta e l’accordo con la prefettura di Catania hanno reso possibile la novità che risponde ai desideri di promessi sposi da ogni parte del mondo.
E così protagonista del primo «sì» ad alta quota è stata appunto una coppia di nazionalità francese, residente a Milano da diversi anni. «Hanno appreso della novità da internet e ci hanno contattato, è stata un’emozione per tutti», racconta a MeridioNews Alessandra Carano, vicesindaca di Linguaglossa. È stata lei a indossare la fascia per officiare una celebrazione in forma assai riservata. Pochi amici della coppia e qualche funzionario del Comune hanno assistito al rito tenuto a Piano Pernicana, nella pineta Ragabo, davanti al grotta della Madonnina dell’Etna. A circa 1300 metri di quota sul versante nord del vulcano, quindi, un brindisi nuziale al momento più unico che raro.
«L’altro sito che abbiamo destinato ai matrimoni è l’Osservatorio vulcanologico a quota 2800 metri – aggiunge Carano – e abbiamo già qualche richiesta per i prossimi mesi, servirà organizzarsi bene». Alla manifestazione di interesse dell’ente ha risposto anche una struttura ricettiva della zona. «La montagna – conclude la vicesindaca – viene equiparata a tutti gli effetti alle stanze del municipio. Puntiamo molto sui matrimoni sull’Etna per promuovere il territorio e attirare il wedding tourism».