«Una enorme mole di episodi di cessioni di stupefacenti». Viene sintetizzata con queste parole l’inchiesta dei carabinieri di Palermo sullo spaccio di droga nel quartiere Sperone. Trentasei persone indagate di cui 15 in carcere sottoposte a misura cautelare. Tra le zone in cui i pusher spacciavano c’erano anche le aree nei pressi di due scuole: l’istituto comprensivo Giuseppe Di Vittorio e l’istituto comprensivo Sandro Pertini. Gli affari, per un volume complessivo di cinquemila euro al giorno, sarebbero stati portati avanti in maniera «professionale e sistematica», scrive la giudice delle indagini preliminari Angela Lo Piparo nell’ordinanza. Spacciatori «disinvolti» che sono stati immortalati anche mentre cedevano la droga davanti a dei bambini presenti in strada. I minori però non sarebbero stati soltanto osservatori inermi ma anche acquirenti e venditori. Su quest’ultimo punto la procura di Palermo ha aperto un fascicolo specifico, stabilendo di procedere separatamente.
La droga, secondo la ricostruzione dei documenti dell’inchiesta, veniva sempre venduta in quantità modeste secondo il classico modello della suddivisione in dosi: un grammo per quanto riguarda hashish e marijuana e 0,1 grammi circa per crack e cocaina. I prezzi, invece, erano di cinque euro per una dosa di hashish e 10 per una di marijuana. Per le altre due tipologia bisognava sborsare da 10 a 20 euro. Una compravendita senza battute d’arresto che sarebbe durata in tutto l’arco temporale in cui è stato monitorato il quartiere: da luglio a settembre del 2021. Per incastrare i pusher le forze dell’ordine non si sono limitate alla sola acquisizione dei filmati delle telecamere nascoste – di cui MeridioNews mostra alcuni frame – ma hanno fermato e identificato centinaia di acquirenti con la droga appena acquistata.
Tra i pusher identificati come «elementi di spicco» all’interno del quartiere Sperone c’è anche la figura di un giovane che all’epoca dell’indagine non aveva ancora compiuto 18 anni. A lui i carabinieri attribuiscono 1625 cessioni di droga. Numeri da capogiro ma distanti da quelli dell’indagato Davide Anselmo. Quest’ultimo si sarebbe resto protagonista della vendita di 2564 dosi. «Si tratta di uno dei più attivi nella piazza – si legge nell’ordinanza – Agisce senza riposo, sopratutto in orario notturno e la attività è incessante potendo contare su una serie innumerevole di acquirenti».
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