La protesta stamani a piazza Pretoria, davanti la sede del Comune. «Siamo lasciati a noi stessi le leggi sono ignorate». Il sindaco? «Forse ci teme, ha mandato gli agenti in tenuta antisommossa». In un volantino denunciano le «mancanze delle istituzioni»
Sit-in disabili a Palazzo delle Aquile «Abbandonati e invisibili, beffati da Comune»
«Sollecitiamo da tre anni l’intervento delle Amministrazioni comunale e regionale affinché finisca questo abbandono. Le persone adulte con disabilità gravi e gravissime sono lasciate a loro stesse: vengono ignorate le normative, le leggi europee e le nostre richieste, volte all’adempimento di servizi essenziali. Viene negato il diritto alla vita». E’ l’amaro sfogo a MeridioNews di Fiorella Canfora, presidente della rete dei Centri socio-educativi (Cse).
Stamani cinquanta rappresentanti di centri e associazioni e una ventina di disabili gravi si sono dati appuntamento a piazza Pretoria e hanno manifestato scandendo lo slogan «Rendiamo visibili le persone invisibili». In un volantino sono elencate «le mancanze delle amministrazioni»: la programmazione organica di servizi dedicati alle persone disabili; l’istituzione di un capitolo di bilancio dedicato a tali servizi; lo sblocco dei bandi e degli appalti per le procedure dell’affidamento dei servizi socio sanitari; un contributo regionale per i familiari di disabili costituiti in organizzazione; l’inserimento dei centri socio educativi tra i livelli essenziali di assistenza.
«Dopo anni di inascoltate proteste, la sensazione è che le persone disabili siano considerate invisibili insieme ai loro familiari e ai volontari – continua Canfora -. La mancanza dell’applicazione di leggi che esistono è la dimostrazione di come in Sicilia si badi solo alla facciata, a ciò che conviene. Ci sentiamo beffati dagli assessori che escono dicendo di parlare a nome del sindaco, un sindaco che è garante della salute pubblica di Palermo, e che ci elencano numeri, dati, sigle, senza che ci sia nulla di fatto».
Il garante regionale per le persone disabili, Giovanna Maria Gambino, ha proposto un incontro tra le associazioni, il Comune e la Regione. «Prima bisogna vedere se e quando sarà fatto, poi pretendiamo che salti fuori il responsabile di questi disservizi perché fino ad oggi si sono passati la palla» dice ancora Canfora.
Fabio Conigliaro, rappresentante dell’associazione La Provvidenza, racconta che i ragazzi non ne possono più e attacca il sindaco che «non si presenta a Palazzo delle Aquile, pur sapendo che c’è gente che affronta ogni giorno problematiche gravi, che viene a chiedergli un aiuto. Ma il sindaco sa che da queste persone non arrivano voti. Io mi sentirei indegno, da primo cittadino, ad abbandonare chi ha più bisogno di una mano».
Alle persone disabili vengono distribuiti panini e acqua, mentre lentamente alcuni esponenti delle associazioni si allontanano da piazza Pretoria. «Immagino che se a Orlando fosse nato un figlio con disabilità gravissima – conclude Conigliaro – avrebbe già trovato il modo per creare un mega centro, una fondazione. Invece a noi, che stiamo seduti ad aspettarlo da più di due ore, manda gli agenti in tenuta antisommossa. Forse il sindaco teme i disabili».