La guardia costiera e il corpo forestale ipotizzano il reato di immissione di rifiuti in acque superficiali e sotterranee e anche quello di distruzione e deterioramento dell'habitat naturale. Le indagini, avviate nel 2016, hanno permesso di accertare che i reflui finivano nell'area che è sito di interesse nazionale
Siracusa, sequestrato depuratore non funzionante Liquami contaminati sfociavano nel porto Grande
Immissione di rifiuti di qualsiasi genere – liquidi e solidi – in acque superficiali e sotterranee e anche distruzione e deterioramento dell’habitat naturale. Sono questi i reati ipotizzati dalla guardia costiera di Siracusa e dal corpo forestale che, questa mattina, hanno sequestrato la centrale di sollevamento dell’impianto di depurazione di contrada Fusco, nel capoluogo aretuseo.
Dalle indagini avviate nel 2016 è stato accertato che, in più circostanze, da una condotta della centrale sono stati sversati rifiuti reflui non depurati sul canale Grimaldi, per poi sfociare nel porto Grande di Siracusa che, oltre a essere un’area di interesse paesaggistico, è anche stata individuata come sito di interesse nazionale (Sin). Dalle analisi sarebbe emersa una massiccia contaminazione da reflui fognari delle acque che scorrono all’interno del canale, caratterizzate da solidi sospesi totali (che comportano la torbidità delle acque), escherichia coli (il batterio principale indicatore di contaminazione fecale), azoto ammoniacale e azoto nitroso (elementi chimici presenti nell’ammoniaca che risultano tossici per gli organismi acquatici).
Le ispezioni nella centrale di sollevamento di contrada Fusco hanno permesso agli investigatori di monitorarne il funzionamento e di constatare l’incapacità di assicurare il normale ciclo di depurazione di reflui provenienti dal Comune di Siracusa e da Solarino e Floridia. La centrale di sollevamento di contrada Fusco è stata affidata in custodia giudiziale al legale rappresentante della società che gestisce il servizio di depurazione delle acque nella città di Siracusa. Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Giuseppe Tripi, su richiesta del procuratore aggiunto Fabio Scavone che ha coordinato le indagini, ha lasciato la possibilità di utilizzare l’impianto ai tecnici della Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Siracusa.