Un debito di una mensilità di affitto per un magazzino. Sarebbe questo il motivo della discussione che ha poi portato all’omicidio del 37enne Giuseppe Pellizzeri. A ucciderlo con due colpi di arma da fuoco, intorno alle 18 di ieri pomeriggio in via Elorina a Siracusa, è stato il 30enne Francesco Mirabella. Nella serata di ieri, […]
Il debito per l’affitto e la lite con il fratello del killer: i dettagli dell’omicidio a Siracusa
Un debito di una mensilità di affitto per un magazzino. Sarebbe questo il motivo della discussione che ha poi portato all’omicidio del 37enne Giuseppe Pellizzeri. A ucciderlo con due colpi di arma da fuoco, intorno alle 18 di ieri pomeriggio in via Elorina a Siracusa, è stato il 30enne Francesco Mirabella. Nella serata di ieri, l’uomo – assistito dall’avvocato Antonio Meduri – si è consegnato in caserma ai carabinieri. Nel corso dell‘interrogatorio davanti al pubblico ministero Stefano Priolo, Mirabella ha ricostruito quanto sarebbe accaduto prima del delitto. Il 30enne ha raccontato che tutto sarebbe iniziato ore prima quando Pellizzeri, per caso, avrebbe incontrato il fratello minore di Mirabella. Con lui sarebbe nato un diverbio per una questione economica. La famiglia Mirabella, infatti, aveva avuto in affitto un magazzino della famiglia Pellizzeri. Una locazione per cui si sarebbero accumulati dei ritardi nei pagamenti delle mensilità. Secondo quanto emerso, da saldare sarebbe rimasto solo l’ultima. La discussione tra i due si sarebbe chiusa con una testata che Pellizzeri avrebbe dato al 20enne.

Mirabella junior avrebbe informato di quanto accaduto il padre e il fratello che si sarebbero subito attivati per organizzare un incontro chiarificatore con Pellizzeri. All’appuntamento in via Elorina (una strada molto trafficata che collega la parte sud di Siracusa con la zona balneare), però, la lite sarebbe degenerata. Stando a quanto raccontato dall’uomo che ha ammesso le proprie responsabilità in merito all’omicidio, avrebbe estratto una pistola – clandestina e illegalmente detenuta – che aveva portato con sé all’incontro, quando la vittima avrebbe provato ad aggredire il padre. Due colpi di arma da fuoco esplosi che hanno colpito il 37enne alla spalla e allo sterno. Sono ancora in corso le ricerche dell’arma del delitto – una pistola calibro 7,65 – che Mirabella ha raccontato di avere buttato in mare dopo il delitto. Sulla scena del crimine, gli inquirenti hanno trovato due bossoli.
Pellizzeri, molto conosciuto in città e che prestava servizio come ufficiale nella guardia costiera, è stato soccorso dagli operatori sanitari del 118 che, dopo essere stati allertati da alcuni passanti che hanno assistito alla scena, lo hanno trasportato all’ospedale Umberto I di Siracusa. Arrivato già in condizioni critiche, l’uomo – che lascia la moglie incinta e un figlio piccolo – è morto in Pronto soccorso. Nei prossimi giorni, sul cadavere di Pellizzeri verrò eseguita l’autopsia. L’interrogatorio di garanzia per Francesco Mirabella, che ha già dei precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti e che adesso si trova nel carcere di Cavadonna a Siracusa, è stato già stato fissato per venerdì.