Sinistra Comune, anche Moni Ovadia per sostenere Orlando «Alternativa a delirio di onnipotenza di destra e populismo»

«Il senso di questa esperienza è costruire un’alternativa al piagnisteo e al delirio di onnipotenza rappresentati da destra e populismo. Qui non si gioca una partita da ultimo dei Mohicani, ma si tratta di attuare un cambio culturale a Palermo, più profondo dei cambi di alleanza». Così il sindaco Leoluca Orlando, intervenendo all’iniziativa organizzata da Sinistra Comune al cinema Rouge et Noir a Palermo a sostegno della sua ricandidatura alle prossime amministrative. «Noi siamo contro ogni forma di piagnisteo – ha aggiunto Orlando – che serve a costruire una sudditanza e una passività che diventa un alibi per il disimpegno e purtroppo tanti palermitani sono tentati da piagnisteo per poi presentarsi nell’anticamera di Salvatore Cuffaro.Noi siamo alternativi a questi due modelli, a chi si rassegna e dice che tutto fa schifo e a chi dicendo di essere ombelico del mondo è rimasto fuori dal mondo».

Sul palco è intervenuto, tra gli altri, l’autore teatrale Moni Ovadia, in sala sono presenti anche la fotografa Letizia Battaglia, lo scrittore Giorgio Vasta, lo storico Giuseppe Marino, gli assessori Giusto Catania e Barbara Evola. «Non so quali siano le ragioni per cui alle varie liste che sosterranno Leoluca Orlando si possa aggregare Alfano, questo si vedrà nel corso delle vicende – ha detto a margine dell’iniziativa l’autore e regista teatrale Ovadia -. La politica ha le sue regole e ragioni e non è il mio mestiere, io sono un militante e un attivista. Sostengo i palermitani e non le altre formazioni della sinistra perché hanno avuto un’idea originale e il programma di Sinistra comune mi fa sentire quel vento che passa attraverso il cuore che dice basta coi settarismi, troviamo il bene comune, un bene che non sta nelle segreterie o nei leaderini, contro i piccoli giochi di basso cabotaggio del politichese. Il popolo della sinistra da parecchi lustri aspetta una sinistra che sia bene comune, nel resto dell’Italia questa forza non c’è, qui a Palermo sì». 

«Palermo è una città strategica nel Mediterraneo, è un paradigma per tutti – aggiunge Ovadia stringendo tra le mani la carta di Palermo – io non sono legato a nessuna tessera o gruppo, mi era anche stato chiesto di impegnarmi direttamente, ma ufficialmente non sto sostenendo nessuno. Sono qui perché vedo in Leoluca Orlando una figura istituzionale che non ha eguali nel nostro Paese e in Europa, credo non ci sia scelta più lungimirante, forte e significativa per caratura culturale». «Il mio sostegno a Leoluca Orlando è antico, viene da prima che nascesse, già lo aspettavo» dice la fotografa Letizia Battaglia, tra i primi sostenitori del sindaco Leoluca Orlando ad arrivare al cinema Rouge et noir di Palermo, ora nuovamente in corsa per le prossime amministrative. «Ogni tanto bisogna calare la testa pur di fare – dice la Battaglia commentando l’appoggio del ministro Alfano alla candidatura supportata da Sinistra comune – si vede che era necessario. Nutro il massimo della stima per Orlando, e la Sicilia con il suo atteggiamento di accoglienza verso i migranti sta dando una lezione meravigliosa al mondo», aggiunge nel giorno del conferimento Unesco al sindaco di Lampedusa.

 All’ingresso del cinema Rouge et noir di Palermo l’attivista Luca Casarini distribuisce bottiglie vuote in vetro «sono oggetti riutilizzabili e contengono il programma di sinistra comune, al contrario di tante cose inutili», dice. Durante l’iniziativa è stato mostrato un video nel quale si sono alternati i vari portavoce di Sinistra Comune, da Luigi Carollo ad Alessandra Sciurba: «Ci vuole veramente coraggio a farsi sostenere da Totò Cuffaro e dire che siccome ha scontato la sua pena è stato riabilitato», ha detto Carollo, anima del Pride nel suo intervento dal palco, Prima i palermitani recita un altro slogan – aggiunge Carollo commentando le scelte degli altri candidati – siamo d’accordo, solo che per noi i palermitani sono tutti quelli che decidono di restare qui, a prescindere dalla loro provenienza. Noi siamo dalla parte giusta, loro, quelli che prendono ordini da Genova o Milano, no», ha aggiunto con un riferimento neanche tanto velato ai 5stelle.


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