«Sono stanca, mi state portando alla morte. Io stessa, anche senza questi commenti, non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così». È lo sfogo della 19enne stuprata a Palermo da sette ragazzi. La vittima commenta così su Instagram un post in cui la si accusa di avere acconsentito al rapporto con il gruppo di stupratori. «Non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così. Se riesco a farla finita, porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore». Il post è stato scritto sopra un commento in cui si scrive che la ragazza sarebbe consenziente.
Intanto, a scatenare l’ira dei social e la protesta delle opposizioni, è stata la frase pronunciata da Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno della presidente Giorgia Meloni, durante la puntata della trasmissione Diario del giorno. «Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi». Parole pronunciate nel corso del programma che stava affrontando la vicenda dello stupro di Palermo e di quello di Caivano (in Campania) e che sono state aspramente criticate dalla senatrice del Partito democratico Cecilia d’Elia, vicepresidente della commissione d’inchiesta sul Femminicidio: «Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne. E niente, alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile».
Con un lungo post su Facebook, sull’argomento è intervenuta anche Vittoria Baldino, vicecapogruppo del Movimento cinque stelle a Montecitorio. «Sono proprio i messaggi come questi il terreno fertile in cui si coltiva la cultura retrograda di comportamenti violenti. Mi auguro che la dirigenza di Mediaset prenda subito le distanze da questa dichiarazione inquietante. Quanto alla presidente Meloni – aggiunge – fossi in lei, mi affretterei a consigliare al mio compagno di chiedere scusa». Intanto, Giambruno è tornato a prendere parola sulla questione: «Nelle ultime ore sta impazzando una polemica surreale, mi è doveroso precisare che nessuno ha giustificato l’atto, anzi sono stati utilizzati termini precisi: “Abominevole” per l’atto e “bestie” per gli autori» ha detto il compagno della premier. Insomma, per Giambruno le sue parole sarebbero state utilizzate «in maniera strumentale e surreale, distorcendo la realtà. E lo stanno facendo – ha commentato – o perché in mala fede o perché hanno seri problemi di comprendonio. A chi va a ruota consiglio di seguire la puntata. Mettiamo fine alle polemiche – ha concluso – stiamo rasentando il ridicolo e la politica ha di meglio da fare che occuparsi di uno spazio giornalistico».
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