I militari della guardia di finanza della tenenza di Nicosia hanno individuato l'area in località San Giovanni. Tra il materiale individuato c'erano inerti provenienti da demolizioni, plastiche, metalli, vetro e ingombranti smaltiti illecitamente
Sequestrata discarica abusiva con rifiuti speciali Tre persone denunciate. Blitz in territorio di Enna
Nell’ambito del piano di controllo del territorio i militari della tenenza della guardia di finanza di Nicosia, in collaborazione con il personale del nucleo operativo provinciale di Enna del corpo forestale della regione siciliana, hanno concluso un’operazione di servizio a contrasto dei reati ambientali, sottoponendo a sequestro una discarica abusiva di rifiuti speciali in località San Giovanni, nel territorio di Enna.
Attraverso numerosi appostamenti e riprese video-fotografiche gli inquirenti hanno individuato le azioni illecite di tre responsabili, intenti da tempo a riversare nell’area in questione quantitativi sempre maggiori di rifiuti speciali, costituiti in prevalenza da materiali inerti provenienti da demolizioni, plastiche, metalli, vetro e rifiuti ingombranti, che raccoglievano e smaltivano illecitamente e senza alcuna autorizzazione.
L’accortezza usata dagli indagati era solo quella di disfarsi giornalmente di modesti quantitativi di materiale in modo da sostare in loco per pochi istanti e non insospettire gli abitanti della zona. Nel tempo, tuttavia, nell’area si è accumulato un ingente quantitativo di rifiuti di qualunque genere creando di fatto una vera e propria discarica a cielo aperto, pericolosa per l’ambiente non solo per la contaminazione del terreno sottostante, ma anche perché suscettibile di inquinare l’aria in caso di incendio della circostante area boschiva. L’operazione si è conclusa con il sequestro dell’intera area, l’identificazione dei tre responsabili e la loro denuncia a piede libero alla procura di Enna per il reato di raccolta, trasporto, smaltimento e gestione di rifiuti non autorizzata. I tre rischiano l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 26mila euro, con l’obbligo di procedere alla bonifica dell’area a proprie spese.