La città si è riunita per ribadire il proprio sostegno a Kande Boubacar e per respingere ogni forma di violenza. A sfilare lungo via Cavour, teatro dell'aggressione, anche il sindaco Orlando: «Difendiamo l'unica razza, quella umana». Guarda le foto
Senegalese aggredito, la manifestazione di solidarietà Centinaia in piazza: «Palermo non è una città razzista»
A una settimana dall’aggressione di Kande Boubacar, lavoratore senegalese di vent’anni picchiato in via Cavour per il colore della sua pelle, centinaia di persone si sono riunite oggi pomeriggio in piazza Verdi per manifestare solidarietà e per dire che «Palermo non è razzista». Da lì il corteo ha attraversato proprio via Cavour, la strada che è stata teatro dell’aggressione, per arrivare fino a piazza XIII Vittime. A manifestare anche il sindaco Leoluca Orlando: «Palermo è una città che difende l’unica razza esistente, quella umana».
«Palermo non è e mai sarà una città razzista – grida al megafono uno degli organizzatori della manifestazione -, noi saremo molto più presenti anche a livello antifascista in questa città e non permetteremo ai compagni africani, rumeni, egiziani, omosessuali e lesbiche che possano essere minimamente toccati». Tra la folla accorsa per manifestare il proprio sostegno al giovane Kande, ci sono anche alcuni cittadini stranieri. «Grazie per essere qui, per dare una risposta d’amore alla violenza – afferma uno di loro -. Palermo non è assolutamente razzista. Sono cresciuto nelle sue vie e conosco la popolazione che ci vive». Rimarcando quanto detto dallo stesso Kande, malgrado la brutale aggressione a sfondo razzista subita sabato scorso.
Non sono mancate le critiche verso il leader della Lega Matteo Salvini, ritenuto il responsabile di questo clima d’odio. «”Prima i padani”, diceva. Adesso dice “prima gli italiani” per discriminare noi immigrati. Salvini dice che noi musulmani siamo tutti terroristi perché uccidiamo, ma vi domando: chi lascia morire le persone in mare come dobbiamo chiamarlo?». Il corteo con in testa lo striscione «No al Razzismo» si è poi fermato nei pressi del luogo dove è stato aggredito Kande Boubacar ad opera di alcuni minorenni, per poi terminare in un presidio a piazza XIII Vittime.