Al vertice dell'associazione a delinquere dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ci sarebbe stato Jabranne Ben Cheikh, già in carcere il giorno in cui il gip siglò il decreto di fermo. Attorno all'inchiesta, tuttavia, ci sono diversi elementi poco chiari. A partire dei possibili errori di traduzione nelle intercettazioni
Scorpion Fish, imputati scelgono rito abbreviato Il processo sui viaggi in gommone dalla Tunisia
Verranno processati con il rito abbreviato gli imputati dell’inchiesta Scorpion Fish, che a giugno dello scorso anno portò all’arresto di 12 persone, coinvolte insieme ad altre tre in un presunto traffico di migranti e contrabbando di tabacchi. L’indagine della procura di Palermo ha fatto emergere una serie di viaggi tra la Tunisia e Marsala. I collegamenti avvenivano a bordo di gommoni che, sfruttando la relativa vicinanza tra la costa trapanese e il paese nordafricano, consentivano di fare arrivare i migranti in Sicilia in poche ore.
Per i magistrati, al vertice dell’associazione ci sarebbe stato Jabranne Ben Cheikh, all’epoca già in carcere per vicende legate allo spaccio di stupefacenti. Ad aiutare Ben Cheikh sarebbe stata la compagna Simonetta Sodi, originaria della Toscana, regione in cui risiedono altri imputati. Il giorno dei fermi, il sostituto procuratore Calogero Ferrara ha parlato della possibilità che i viaggi fossero utilizzati per fare entrare in Europa potenziali jihadisti. A sostegno di questa ipotesi, che tuttavia non è confluita nella formulazione dell’accusa di terrorismo, ci sarebbero anche alcune intercettazioni. Telefonate in cui gli indagati farebbero riferimento a Maometto e a un presunto sceicco.
Tuttavia, come spiegato da MeridioNews, all’origine di questi sospetti potrebbero esserci anche errori di traduzione dei discorsi intercettati. Per esempio, in merito al riferimento allo sceicco, l’esperto di mondo islamico Lorenzo Declich ha spiegato che «la parola sheykh significa vecchio o saggio e può essere usata per riferirsi a un anziano, a un nonno o a qualcuno che è più saggio di te. Anche nei gruppi jihadisti esistono gli sheykh: Bin Laden veniva definito tale anche perché non aveva nessun titolo più importante da esibire visto che era un ingegnere, ma l’espressione ha diversi usi nella terminologia religiosa per indicare personaggi con conoscenze rilevanti. La radice etimologica è sempre la stessa, utilizzata in ambito tribale, religioso ma anche strettamente famigliare e quotidiano».