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Scioperi treni e aerei: anche in Sicilia si fermano addetti ai check-in, movimentazione bagagli, piloti e assistenti di volo

Sarà una settimana rovente e non solo per le alte temperature. Alle porte, anche in Sicilia, ci sono infatti una serie di scioperi che riguarderanno treni e aerei. Si comincerà giovedì 13 luglio con 24 ore di stop del personale di Trenitalia e Italo, proclamato da Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Secondo quanto si apprende, verranno garantite alcune tratte con partenza da Siracusa. A seguire, sabato 15 luglio, dalle 10 alle 18 si fermeranno i lavoratori delle aziende che offrono servizi a terra alle compagnie aeree, con importanti ritardi e disservizi stimati nei voli. Nel caso di Trenitalia, le organizzazioni sindacali chiedono il ritiro delle azioni unilaterali messe in campo quali «le modifiche nell’organizzazione degli orari dei turni di lavoro e della composizione degli equipaggi; corresponsione assegni ad personam; forzature normative; modifiche reticolo impianti e l’eccessivo ricorso al lavoro straordinario».

I disagi maggiori, però, sono quelli che riguarderanno il trasporto aereo sabato 15 luglio. Sotto osservazione i lavoratori delle aziende che offrono servizi a terra alle compagnie, in particolare per quanto riguarda i check-in e la movimentazione dei bagagli. Le aziende che operano negli aeroporti siciliani, secondo quanto risulta a MeridioNews, sono tre a Palermo e quattro nello scalo di Catania. Sempre lo stesso giorno, ma dalle 12 alle 16, incroceranno le braccia i piloti della compagnia Air Malta che operano i voli per conto del vettore low cost Ryanair. Dalle 10 alle 18 toccherà anche a piloti e assistenti di volo della compagnia spagnola a basso costo Vueling.

«L’obiettivo è quello di ottenere il rinnovo di un contratto ormai scaduto nel 2017. Chiediamo con forza che si intervenga in questo senso, anche perché parliamo di lavoratori considerati eroi durante la pandemia e adesso finiti nel dimenticatoio – spiega a MeridioNews il segretario generale della Filt Cgil Sicilia Alessandro Grasso – Il contratto collettivo nazionale diventa centrale anche per superare il nodo inflazione e costo della vita». Le segreteria nazionali dei sindacati su questa vicenda fanno fronte comune, ribadendo una posizione già espressa nello sciopero del 4 giugno. Il settore, stando a quanto emerso, sarebbe sempre meno appetibile: per questioni salariali, ma anche legate alle condizioni di lavoro. Con il risultato di centinaia di posti inoccupati a causa della carenza di domande.


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