Un gruppo di persone, vestite di nero, ha interrotto la protesta in via Etnea poco dopo le 23. Momenti di tensione culminata con una piccola rissa. Poco prima diverse persone si erano alternate al megafono per esprimere il proprio dissenso. In aggiornamento
Scatta coprifuoco, bombe carta contro forze dell’ordine La manifestazione pacifica interrotta da incappucciati
Sembrava filare tutto liscio con una manifestazione pacifica contro restrizioni, chiusure e la paura dei commercianti per un nuovo lockdown. Gli animi però si sono surriscaldati intorno alle 23.20, quando un gruppo di persone vestite di nero e incappucciate, secondo fonti consultate da MeridioNews appartenenti al mondo del tifo organizzato, hanno lanciato due bombe carta e diversi fumogeni all’indirizzo di carabinieri, polizia e degli stessi manifestanti. La situazione è degenera rapidamente con via Etnea divisa in due e le forze dell’ordine in assetto antisommossa che hanno deciso di non intervenire rimanendo a presidio di via Prefettura. Gli infiltrati si sono dispersi muovendosi verso piazza Duomo mentre il fronte pacifico ha scelto di radunarsi nuovamente lungo via Etnea. Passata mezzanotte un nuovo boato in via Alessandro Manzoni. La Digos, secondo quanto accertato da MeridioNews, ha proceduto alla perquisizione di alcune persone, bloccate nei pressi di piazza Manganelli e poi lasciate andare.
La protesta, cominciata con un raduno intorno alle 22, è stata organizzata attraverso un passa parola cominciato su Facebook e proseguito nelle chat Whatsapp, sull’onda del dissenso già emerso a
Napoli, Roma e Palermo. A più riprese i manifestanti, muniti di megafono, avevano sottolineato i loro intenti pacifici mentre gli agenti sorvegliavano proprio l’ingresso di via Prefettura. «Non deve interessarci se ci sono politici o bandiere. A noi interessa la nostra libertà», dice il cantante Andrea Ossino. Dietro di lui sventolano due vessilli: quello della Trinacria e del movimento indipendentista siciliano. Tra i più attivi c’è anche Paolo D’Amato, titolare di un bar e candidato sindaco a Ramacca nel 2016 con la lista Progetto Sicilia. Tra i punti del suo programma c’era l’introduzione della moneta il Grano, da affiancare all’Euro: «Domani – annuncia tra gli applausi di chi lo ascolta – aprirò ugualmente la mia attività».
Dal fronte indipendentista anche
Raffaele Panebianco, candidato alle Regionali del 2017 con la lista Siciliani Liberi. «Dobbiamo cercare di avere subito dei soldi – dice – devono fare un provvedimento e distribuire il denaro a tutto il popolo, così come ha fatto la Germania superando i trattati europei». Subito dopo tocca a Luca Allegra, titolare di una palestra ad Aci Sant’Antonio e a un ragazzo che gestisce una scuola di danza.
Ultimi momenti prima degli interventi dei negazionisti del virus. Ad aprire le danze ci pensa un avvocato penalista, rigorosamente senza mascherina di protezione: «Studio geopolitica – sostiene – il virus è dentro di noi e da almeno cinque anni sapevano che sarebbe successo tutto questo». Il carico però lo butta chi viene dopo: «Giuseppe Conte è un prodotto del Vaticano – dice – In questo momento su di noi stanno conducendo un esperimento che vuole resettare le nostre menti». Un gruppetto di esponenti di Forza Nuova, intanto, senza mascherine di protezione si è ritrovato in piazza Duomo, inneggiando alla perfetta efficienza del loro diaframma, guardati a distanza da un gruppo di poliziotti in assetto antisommossa.