Una prova di forza estenuante. Durata diverse ore tra resistenza, musica e tensione. Palcoscenico del duello tra le candelore di ortofrutticoli e pescivendoli la pescheria di Catania, all’angolo tra la strettissima via Pardo e l’omonima piazza che precede gli archi della marina. Un rituale che si ripete da anni e che ha caratterizzato anche la mattinata di oggi. Dedicata all’entrata nel vivo dei festeggiamenti di Sant’Agata 2020 con l’offerta della cera e l’uscita della carrozza del Senato.
Alla pescheria però il rituale, a cui hanno assistito
centinaia di persone, ha previsto altro. E nello specifico una prova di forza, scandita da trombe e tamburi, tra le cosiddette chiumme, cioè le ciurme composte da otto portatori che, in numero uguale, sostengono le pesanti candelore di ortofrutticoli e pescivendoli. Uniti nel rispettare una tradizione normalmente conosciuta come tichetta. I protagonisti confinano il tutto a una semplice rivalità tra corporazioni ma su cui in passato si sono soffermati i pentiti delle principale cosche mafiose della città, parlando di un giro di scommesse però mai provato da un’inchiesta.
Il copione di oggi ha visto gli ortofrutticoli a lungo confinati in
via Pardo. Impossibilitati nel potere entrare nell’omonima piazza a causa di una sorta di tappo, a quanto pare creato volutamente, dai pescivendoli. «È un vecchio trucco – spiega un ex portatore a MeridioNews – Quella strada è in leggera pendenza e le stanghe davanti su cui poggia la candelora vengono sollecitate particolarmente». Un particolare di non poco conto che costringe i portatori a ruotare periodicamente la struttura, in modo da fare rifiatare chi si trova a sorreggerla nella parte più in pendenza.
Qualcosa però ha fatto
surriscaldare gli animi. In diverse occasioni, come mostra il video di MeridioNews, la discussione tra le corporazioni si è fatta accesa. Il momento più complicato poco dopo le 11, quando improvvisamente la candelora dei pescivendoli si è spostata entrando dentro via Pardo. Inutili i tentativi di mediazioni delle forze dell’ordine. Compreso l’arrivo, scortato da due vigili urbani, del presidente del comitato dei festeggiamenti Riccardo Tomasello. Alla fine le due candelore non hanno raggiunto nei tempi previsti piazza Duomo, non partecipando così alla sfilata lungo via Etnea.
«Quanto successo è gravissimo – commenta Tomasello a MeridioNews – Ho provato a parlare direttamente con queste persone ma non hanno voluto saperne. Per loro adesso ci saranno delle sanzioni esemplari. Questo modo di fare non appartiene alla feste di Sant’Agata». Le misure potrebbero scattare già nei prossimi due giorni. Ripercorrendo, almeno in parte, un copione già visto nelle scorse edizioni.
Nel
2013 le due candelore furono protagoniste di una rissa. Quattro anni dopo scattò un provvedimento sui compensi di cinque equipaggi, con la scelta di decurtare del dieci per cento il contributo che spetta ogni anno ai portatori. La sfida in pescheria alla fine ha visto trionfare gli ortofrutticoli, con tanto di coppa per celebrare il risultato portata in piazza Duomo. Decisivo il cenno di un uomo, identificato in Aurelio Platania, che ha chiesto alla folla di aprirsi. Permettendo così alla candelora degli ortofrutticoli l’ingresso in piazza. Motivo della decisione, ma non c’è conferma in merito, potrebbe essere stato un problema di un portatore alla vaddedda, cioè il sacco di iuta che si mettono in testa per riuscire a sostenere le stanghe.
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