Un’operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla procura del capoluogo siciliano, ha portato all’esecuzione nella notte di dieci misure cautelari personali: tre arresti domiciliari, interdizioni dai pubblici uffici, obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati, raggiunti dai provvedimenti del gip di Palermo, sono accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, […]
Foto di George Hodan
Sanità e appalti truccati, 10 misure cautelari a Palermo. Gare pilotate per oltre 130 milioni di euro.
Un’operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla procura del capoluogo siciliano, ha portato all’esecuzione nella notte di dieci misure cautelari personali: tre arresti domiciliari, interdizioni dai pubblici uffici, obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati, raggiunti dai provvedimenti del gip di Palermo, sono accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, irregolarità nella scelta del contraente e frode fiscale mediante l’emissione di fatture false.
L’indagine, condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria, ha fatto emergere un sistema illecito legato all’indizione e alla gestione di gare d’appalto per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro, bandite da alcune tra le principali strutture sanitarie regionali. Secondo gli inquirenti, un network composto da funzionari pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri avrebbe manipolato le procedure di gara per favorire aziende selezionate, in cambio di tangenti e altre utilità, come assunzioni di familiari o fittizi contratti di consulenza.
Tra le tecniche utilizzate per pilotare le gare figurano la divulgazione anticipata di documenti riservati, la redazione su misura dei capitolati secondo le richieste degli imprenditori e, in alcuni casi, persino l’annullamento dei bandi non graditi. L’inchiesta evidenzia ancora una volta come il settore della sanità, specie in ambito regionale, resti un terreno fertile per fenomeni di malaffare e collusioni.