Il tecnico palermitano, doppio ex della sfida del Ferraris, scommette sulla voglia di riscatto della formazione di Corini. Partita dal sapore speciale per l'artefice del 'Palermo dei picciotti' che a metà degli anni Novanta conquistò i tifosi creando in città un'atmosfera di grande entusiasmo
Rosa sfavoriti? Arcoleo va controcorrente «A Marassi col Genoa vincerà il Palermo»
È il suo derby del cuore. Genoa-Palermo è per Ignazio Arcoleo una partita con un gusto diverso dalle altre. E non potrebbe essere altrimenti. Le esperienze vissute con il Grifone e a Palermo, nella doppia veste in questo caso di giocatore (tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta) e poi anche di allenatore nel passato un po’ più recente, rappresentano due tappe fondamentali nel percorso professionale del sessantottenne tecnico palermitano. In vista del match in programma a Marassi, tuttavia, Ignazio ha già risolto il suo conflitto interiore. Il legame affettivo con il Genoa è molto forte ma nelle sue vene scorre e scorrerà per sempre sangue rosanero. «A Genova ho vissuto anni meravigliosi – ha esordito a Meridionews.it Arcoleo che ha indossato la maglia rossoblù dal 1974 al 1978 disputando due campionati di A e due di B con uno score di 132 presenze e 8 gol – ma vivo a Palermo e la casacca rosanero l’ho cucita addosso. Sono contento che questa partita si giochi nella massima serie. Spero tanto che vinca il Palermo perché ha bisogno di punti più dei liguri. Sono legato al Grifone ma il Palermo occupa un posto speciale nel mio cuore. Forza Palermo!».
Pur consapevole del momento particolarmente difficile che sta attraversando la squadra, Arcoleo dispensa pillole di ottimismo e, a distanza, prova ad alimentare un clima di positività: «Voglio essere un ottimo profeta. Mi sbilancio dicendo che i rosanero vinceranno a Marassi e sono convinto che sarà questo l’esito della gara per due ragioni in particolare: la squadra metterà un notevole impegno, come sempre del resto, in una partita straordinariamente importante per i colori della nostra città e non va sottovalutato il fattore stanchezza che, secondo me, inciderà sulle gambe dei padroni di casa reduci dal match giocato giovedì contro la Fiorentina. In trasferta, inoltre, i rosa finora si sono espressi meglio rispetto alle partite disputate tra le mura amiche».
Il Palermo è malato? Corini è il medico giusto. Parola di un allenatore navigato e con un bagaglio ricco di esperienza: «Corini è importantissimo e sono sicuro che la squadra potrà trarre dei benefici dalla sua cura come ha dimostrato la prestazione offerta a Firenze. A gennaio, poi, potranno essere messi a posto tutti i tasselli». Arcoleo, artefice del ‘Palermo dei picciotti’ che nel campionato di serie B 1995/96 fece breccia nel cuore dei tifosi per la qualità del gioco e lo spirito garibaldino di un gruppo formato prevalentemente da ragazzi palermitani, analizza i problemi della squadra per la quale fa il tifo: «Quando non c’è entusiasmo, in un momento delicato come questo, è normale che ci siano delle difficoltà. Il pallone pesa perché i giocatori sanno che non c’è margine di errore».