Rivoluzione Civile presenta i suoi candidati Sandro Ruotolo: «Vogliamo la bella politica»

«Siamo la lista alternativa al berlusconismo e al montismo. Per la democrazie a la legalità». Si presentano così i candidati di Rivoluzione Civile alla Camera nella lista di Antonio Ingroia.

A parlare davanti alla città, durante l’incontro di questa mattina, in piazza Stesicoro, c’erano Sandro Ruotolo, Orazio Licandro, Giovanna Marano, Flavio Lotti, Anna Falcone e altri esponenti politici (IdV, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e Verdi) e di società civile che appoggiano la lista. Tanti i temi della campagna elettorale: dall’impegno sociale alla lotta per la legalità e il rispetto dell’ambiente. Idee di politica green con un occhio particolare ai problemi del territorio, «per tornare ad una politica sana».

«Va detto – esordisce Sandro Ruotolo – che Rivoluzione Civile è una lista che ha appena 32 giorni di vita. Ed è nata senza primarie. Quello che ci ha messo insieme sono stati i nostri curricula, le nostre storie che ci hanno fatto scegliere. E ognuno di noi ha accettato con entusiasmo», spiega il giornalista. E’ una lista pulita – continua – che nasce da un bisogno comune: vogliamo cambiare la politica, vogliamo la bella politica. Siamo garanti di un’idea diversa, del ritorno alla passione in politica, della politica al servizio dei cittadini, perché l’idea che la politica sia un posto di lavoro è aberrante. Vogliamo difendere la costituzione Italiana che prevede da sempre partiti e sindacati. Quelli che formano, sicuramente, la società civile».

Questa lista – gli fa eco Giovanna Marano – è l’unica alternativa al montismo. Ecco perchè ho deciso di metterci la faccia, continua la candidata. Le statistiche dell’Istat parlano chiaro. Il tasso della disoccupazione nel nostro Paese è salita oltre il 37 per cento. Ai nostri giovani è stato tolto un futuro. Monti ha tenuto bene a bada  conti finanziari senza mai metterli a confront con i bisogni sociali, sostiene la Marano. Lavoro, legalità e pace sono i tre obbiettivi che vogliamo portare all’attenzione di tutti. Per non dimenticare l’importanza di temi come l’istruzione, l’articolo 18 e la battaglia al No Muos. Che faccia capire a tutti che noi siamo un fronte pacifista. E non vogliamo che la Sicilia diventi una grande antenna pronta a captare movimenti militari».

Un’idea condivisa e ribadita da candidati, tutti originari del sud, è stata infatti quella dell’attenzione ai temi meridionali. «Vorremo che la nostra isola ritornasse un crocevia culturale, non una piattaforma militare per nuove politiche imperialiste», commenta Orazio Licandro. «Questa lista parla alla testa e al cuore dell’Italia. E con le nostre storie, da Napoli alla Sicilia, lanciamo anche un messaggio chiaro alle organizzazioni criminali. Siamo qui per questo, per combattere la corruzione e le infiltrazioni mafiose fuori e dentro le istituzioni», dice l’ex componente della Commissione parlamentare antimafia. «Questa terra è dfficile da cambiare ma ce la faremo».


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