È sfociata in violenza una gara giovanile under17. Si tratta della partita del campionato allievi che si è disputato ieri pomeriggio tra lo Sporting Termini e la Fincantieri. In vantaggio per 1 a 0 la squadra ospite ha subìto una espulsione per gioco falloso. A quel punto, è iniziata la rissa. A raccontare quanto accaduto sono stati […]
Botte in campo durante una partita under17. «Un cartellino rosso ha scatenato una violenza inaudita»
È sfociata in violenza una gara giovanile under17. Si tratta della partita del campionato allievi che si è disputato ieri pomeriggio tra lo Sporting Termini e la Fincantieri. In vantaggio per 1 a 0 la squadra ospite ha subìto una espulsione per gioco falloso. A quel punto, è iniziata la rissa. A raccontare quanto accaduto sono stati i dirigenti dello Sporting Termini nella pagina Facebook del club. «Calcio d’angolo per lo Sporting ed ennesima mischia in area – si legge nel post pubblicato insieme a una serie di foto dei segni lasciati sui calciatori – Spintoni, minacce di ogni tipo che portano a un ennesimo cartellino rosso». Scelta dell’arbitro che avrebbe «scatenato la follia. È stato qualcosa di vergognoso, indecoroso e sgradevole – prosegue la società nel contenuto sui social – I ragazzi dello Sporting Termini aggrediti con pugni, calci e pestati con una violenza inaudita e inspiegabile».
Stando a quanto denunciato dai dirigenti, a quel punto, ci sarebbe stata anche l’invasione di campo da parte di alcuni genitori che avrebbero inveito e strattonato anche l’arbitro che aveva sospeso la partita. «In un attimo e in pochi secondi il putiferio – prosegue la società – Una cosa che non si può spiegare, visto anche che la squadra era pure in vantaggio 1 a 0». Gli animi si sarebbero calmati dopo una ventina di minuti e solo dopo l’intervento di due pattuglie dei carabinieri, con i giocatori dello Sporting che hanno potuto raggiungere lo spogliatoio. La dirigenza segnala «atti di vandalismo e violenza anche nello spogliatoio ospite, dove è stato sradicato un rubinetto» e condanna gli episodi di violenza «che non fanno parte della nostra cultura calcistica soprattutto quando si parla di giovani – sottolineano dalla società – Come società, e anche qualche genitore, stiamo pensando di addire le vie legali per i danni fisici ma anche morali. Adesso aspettiamo con fiducia il referto arbitrale e le decisioni della giustizia sportiva. Questo non è calcio ma anticalcio. Speriamo sia stato solo un episodio. Il calcio giovanile ha perso di nuovo».