Riparte iter per costruire l’inceneritore a Catania L’impresa conferma la capacità per mezza Sicilia

Centonovanta pagine per rispondere, punto per punto, ai rilievi posti in primavera dalla commissione tecnica-specialistica. Riparte da qui l’iter di valutazione del progetto riguardante il termovalorizzatore che la ditta SI Energy vorrebbe costruire a Catania, non distante dall’Ikea. Rappresentata da Giorgio Alberti, è per metà di proprietà delle famiglie Lonati e Stabiumi, i magnati dell’ex Acciaieria Megara che si trova a ridosso del terreno in cui dovrebbe sorgere l’impianto per il trattamento annuo di oltre mezzo milione di tonnellate di rifiuti. La società a fine novembre, pochi giorni prima della scadenza dei sei mesi chiesti alla Regione per integrare i documenti necessari per andare avanti con la valutazione dell’impatto ambientale, ha recapitato all’assessorato al Territorio una ventina di documenti. Con essi spera di chiarire ogni dubbio sorto nel corso del primo esame, pur mantenendo ferma la propria posizione su una serie di questioni. A partire dalla grandezza del termovalorizzatore.

Per SI Energy i dati contenuti nel progetto rappresentano una previsione compatibile al fabbisogno del territorio. Con una specifica: l’inceneritore va considerato come un impianto di sovrambito, quindi non bisogna ragionare sulla quantità di rifiuti prodotta nell’area ricadente nella Srr Catania Città Metropolitana, ma in mezza Sicilia. Nello specifico, a fare riferimento all’impianto dovrebbero essere le province di Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta, Enna e Ragusa. Stando ai calcoli della ditta e ipotizzando il raggiungimento del 65 per cento di differenziata, le stesse producono oltre 381mila tonnellate di rifiuti che, normativa alla mano, potrebbero essere trattate attraverso processi di recupero energetico, con l’obiettivo di ridurre i quantitativi di rifiuti da destinare alle discariche. Quest’ultimo è uno dei punti di forza delle tesi di chi ritiene necessario – tra questi anche il presidente della Regione Nello Musumeci – l’introduzione dei termovalorizzatori nel ciclo di trattamento dei rifiuti. 

Un tassello che arriverebbe subito prima delle discariche e che secondo Si Energy, a dispetto di quanto temuto dagli ambientalisti, non rappresenterebbe un disincentivo alla crescita della differenziata. «La realizzazione dell’impianto di Catania non pregiudica in alcun modo le modalità gestionali attuali e future delle singole Srr – si legge in una relazione – bensì è un anello della catena impiantistica che consente, applicando correttamente e coerentemente le indicazioni presenti nella pianificazione regionale, di collocarsi nel sistema integrato dei rifiuti come alternativa produttiva e complementare al conferimento in discarica di quella frazione residuale di rifiuto urbano che, a valle di tutti i processi di differenziata, selezione, trattamento, recupero e valorizzazione della materia, che dovranno essere implementati e rafforzati da parte delle singole Srr, non ha alcuna possibilità di essere ricollocata all’interno del circuito dell’economia circolare». 

Il progetto della ditta bresciana destina 350mila tonnellate all’anno ai rifiuti urbani, ma prevede di riceverne oltre duecentomila in più tra rifiuti speciali non pericolosi, tra cui fanghi provenienti dalla depurazione, e residui derivanti dalla pulizia dei rottami da parte della vicina acciaieria. Il tutto con una prospettiva di vita per il termovalorizzatore di almeno trent’anni. In questo arco di tempo per la società proponente non ci sarebbe alcun rischio per la salute delle persone ma neanche per l’ambiente, compresi gli ecosistemi tutelati più vicini: la zona speciale di conservazione Foce del Fiume Simeto e Lago Gornalunga e la zona di protezione speciale Biviere di Lentini, tratto del fiume Simeto e area antistante la foce. «L’impianto sarà ubicato nell’area industriale
del Comune di Catania e occuperà una posizione geografica esterna rispetto ai confini delle aree protette – si legge nel documento -. Considerando la natura e l’entità degli effetti di tipo indiretto indotti dall’esercizio dell’impianto di
termovalorizzazione si può valutare che esso non comporti motivi di preoccupazione per la tutela della
vegetazione e degli ecosistemi, in particolare delle aree Natura 2000 considerate». 

In merito alla compatibilità del progetto con i piani d’ambito delle Srr, così come esplicitamente richiesto dalla legge regionale, la SI Energy ha replicato alla Cts della Regione specificando che i piani attualmente in vigore «sono privi di efficacia perché gli stessi sono venuti meno ipso facto a seguito dell’approvazione del piano regionale generale dei rifiuti». La normativa, a riguardo, prevede che le Srr adeguino i piani entro sessanta giorni dall’entrata in vigore di quello regionale. Una prescrizione che finora è stata disattesa

Tra i pochi passi indietro che si registrano nell’integrazione progettuale fornita dall’impresa di Lonati e Stabiumi c’è quella riguardante il ventaglio di tipologie di rifiuti che verranno accolti nell’inceneritore. «Sono stati eliminati dalla lista – dichiara SI Energy – tutti quei rifiuti come plastiche, gomme, pneumatici, assorbenti, carte e cartoni anche provenienti da processi di raccolta dell’indifferenziato al momento non trattati, mantenendo invece quelli che a valle di tutti i processi di recupero e valorizzazione hanno comunque come destino finale il conferimento in discarica». Chiarimento anche per quanto riguarda il destino delle scorie che verrebbero prodotte dall’attività di incenerimento: la società assicura che non saranno depositate in discarica, ma inviate in stabilimenti specializzati – i più dei quali presenti al Nord – che le useranno per realizzare prodotti destinati all’edilizia.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]