Rimborsi ai consiglieri, Orlando dispone una indagine

Nonostante lettere di diffida, repliche stizzite e lamentale, LinkSicilia ha fatto centro. Ci riferiamo al caso sollevato dal nostro giornale sui rimborsi che i Comuni pagano alle aziende presso le quali lavorano consiglieri. Troppe le ombre. A Palermo si parla di consiglieri che prima di essere eletti guadagnavano la metà di quanto dichiarano una volta acciuffato lo scranno di Sala delle Lapidi. Di strane promozioni e pure di ‘affari di famiglia’. Il tutto per ottenere un rimborso molto più sostanzioso, che è ovviamente, pagato dai palermitani.

Ora  il Sindaco del capoluogo siciliani, Leoluca Orlando ha disposto una indagine interna. Ed era ora, visto che si tratta di soldi pubblici.

E proprio su questo aspetto si era soffermata l’Associazione La Nuova tutela del Cittadino: “Non ci interessa la loro dichiarazione dei redditi, se la vedranno col fisco. Il punto  è che non possono disporre dei soldi dei palermitani a loro piacimento”. L’associazione, durante un programma su Radio Time,   aveva puntato il dito, in particolare contro la consigliera Rita Vinci eletta con Idv, ed ora transitata con il Movimento 139:

“Come si evince dalla visura camerale – spiega la Nuova tutela del cittadino- la El Deseo ha un solo dipendente, un capitale sociale di appena 10.000 euro e, cosa ancora più strana, risulta inattiva fino a giugno 2013, cioè fino al mese prima di chiedere i rimborsi per la Vinci, sempre con il figlio in consiglio di amministrazione. Di conseguenza nella richiesta di rimborso è cambiato anche il datore di lavoro, ma è sempre la famiglia Vinci che gestisce il tutto”. L’associazione ricorda  anche che la dichiarazione dei redditi del consigliere che nel 2011, cioè prima dell’elezione, ammontava a 9.772,45 euro e nel 2012, anno delle Comunali, è salita a 48.023 con un aumento dello stipendio rimborsato, da luglio, dal Comune.

“Ma se il suo reddito è di poco più di 9.800 euro l’anno, quindi 750 euro al mese, come si giustifica una richiesta del proprio datore di lavoro (quindi se stessa indirettamente) di 6.000 euro al mese? Se – continua l’associazione – il suo reddito dichiarato per il 2012 è in parte per il compenso della sua carica istituzionale, la restante somma a cosa è imputabile? È assunta presso questa società o accede agli utili? Certo è che qualunque sia la risposta siamo ben lontani dai 36.000 euro semestrali, e quindi 70.000 euro l’anno, che la società per cui lavora ha richiesto ed ottenuto dal comune di Palermo. Comunque chiederemo accertamenti su tutti i consiglieri, specie su quelli il cui stipendio è lievitato dopo l’elezione”.

I dubbi però non riguardano solo questa consigliera. Non a caso, LinkSicilia, ha sollevato il caso nella sua interezza.

Sperando che, adesso, finalmente si faccia luce.

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