Reset, operai trasferiti in altre partecipate A fine mese la pubblicazione di due bandi

Entro la fine del mese saranno pronti due bandi per consentire a un centinaio di operai Reset di transitare in altre partecipate del Comune e ad altri dipendenti delle municipalizzate di lasciare il posto a fronte di un sostanzioso incentivo all’esodo. Questi i contenuti dello schema del bando di mobilità interaziendale sottoscritto dai presidenti di Amap, Amat, Amg Energia, Rap, Reset e Sispi, presentato stamane a Villa Niscemi all’Azienda e le parto sociali. La mobilità interaziendale consentirà, in un primo step, a 60 lavoratori Reset di potere transitare nelle altre aziende partecipate: sei in Sispi, cinque in Amg, trenta in Rap e venti in Amat. Il passaggio vedrà l’applicazione del contratto di lavoro esistente nella Partecipata in cui si transita, con un orario lavorativo settimanale di 32 ore, ad eccezione di coloro che transiteranno in Amat, dove è previsto un orario settimanale di 27 ore. Il passaggio sarà determinato dalla graduatoria definita con l’attribuzione di un punteggio legato all’anzianità di servizio e carichi di famiglia, nonché al rilascio di un nullaosta da parte di Reset. L’altro bando, invece, riguarda l’esodo volontario incentivato del personale, deliberato nel corso della riunione della cabina di regia del 19 maggio scorso, nella sede della Reset, a Palermo. Il prossimo incontro è fissato per lunedì 20.

Un percorso, quello illustrato oggi a Villa Niscemi, che non convince del tutto le parti sociali che chiedono maggiori garanzie. «L’incontro di questa mattina è stato interlocutorio – afferma Monja Caiolo, segretario Generale Filcams Cgil Paelrmo – ma è chiaro che necessita definire meglio aspetti legati al bando per la mobilità e che sono propri di Reset: cosa che faremo all’incontro già fissato per lunedì 20. La Filcams Cgil Palermo ha chiesto che all’incontro di lunedì venga affrontato e risolto il tema legato all’abolizione del parametro che tiene tutti i lavoratori legati alla stessa retribuzione, a prescindere dal livello di inquadramento e della mansione svolta, – prosegue – nonché la presentazione di un’ipotesi di riorganizzazione aziendale. Se contemporaneamente alla mobilità interaziendale, non si affrontano le questione legate al personale che rimane in Reset, e quindi non si affronta il mancato rispetto degli accordi siglati per la nascita di Reset, si rischia che la mobilità interaziendale non dia concretamente quei risultati che sono necessari per i lavoratori e le lavoratrici».

«Apprezziamo lo sforzo dell’amministrazione comunale fatto fino ad oggi – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia-. I due avvisi pubblici che riguardano l’esodo volontario e la mobilità interaziendale erano alcune delle leve individuate in sede di trasferimento dei lavoratoti da Gesip a Reset e che garantiranno il recupero di risorse da destinare all’aumento di ore dei lavoratori Reset. Certo avremmo preferito vederli pronti nel 2015 così come era stato concordato in quell’accordo. Aspettiamo la pubblicazione dei due avvisi attesa per fine mese per potere verificare il numero delle adesioni con obiettivo di garantire ai lavoratori reset l’aumento della ore e il riproporzionamento delle ore rispetto al livello di inquadramento posseduto, obiettivi che la Uiltucs si prefigge da sempre per portare ad una organizzazione del lavoro che tenga conto delle previsioni contrattuali, azzerando le deroghe ancora oggi presenti».


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