Il giornalista catanese presenterà il suo libro venerdì alla sala Ersu del Cus. Tra le storie, pure quella della rete salvezza realizzata da Fausto Rossini nella sfida col Chievo Verona. L'autore rivela: «L'attaccante rimpianse di non avere segnato quel gol al Massimino ma, quando ci tornò, da avversario, il pubblico gli fece una standing ovation»
Renato Maisani e Il valore speciale di un gol «Quindici storie di calcio, una sul Catania»
È intitolato Il valore speciale di un gol ma non è un libro che parla solo di pallone. Perché mandare la palla in rete è il traguardo del gioco del calcio. Nel libro scritto da Renato Maisani, invece, è l’inizio di quindici storie che raccontano gli uomini, gli eventi, le ragioni spesso sconosciute che rendono speciale quel momento. «Tanto da potere attrarre la curiosità anche di chi appassionato di calcio non è», spiega l’autore. Il volume sarà presentato venerdì 12 giugno alle 18.30 alla sala Ersu del Cus. «Ho impiegato quattro anni a scriverlo. L’ispirazione me l’ha data il primo gol di cui racconto, quello segnato da Kim Vilfordt nella finale dell’Europeo del 1992 vinta dalla Danimarca», continua. La figlia dell’allora nazionale danese era malata di leucemia. La squadra portò la coppa ai piedi del letto della bimba, che morì poco dopo.
Caporedattore di Goal.com, Maisani confida che tra i capitoli del libro «il più facile da scrivere è stato il gol di Roberto Baggio in Nigeria-Italia dei mondiali di Usa ’94». Il più complicato invece «è stato l’ultimo che, a differenza di tutti gli altri, parla di un gol che non è mai stato segnato. Il rigore che il terzo portiere del Sud Africa parò nella coppa d’Africa». Per ricostruire la storia dietro all’episodio «ho dovuto fare i conti con le pochissime informazioni disponibili e leggere più di un libro sulla storia della nazione sudafricana e su Nelson Mandela». Sebbene complicato da raccontare, «non ho voluto toglierlo, anzi ho preferito eliminarne altri. Il gol di Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra ai mondiali giocati nel 1986. Quello di Ronaldinho, pochi giorni dopo la scomparsa della madre. La rete del derby segnata ai Rangers, squadra della parte protestante di Glasgow, dal primo giocatore protestante ammesso nella squadra dei cattolici del Celtic».
Il giornalista catanese dedica una parte del libro pure al Catania. Parla della stagione 2006/07: «Dopo la morte dell’ispettore Filippo Raciti, avvenuta la sera del derby tra Catania e Palermo, sembrava non vedessero l’ora di rimandare il Catania in B». Determinante per salvare la categoria fu l’1-0 segnato da Fausto Rossini nella sfida salvezza giocata in campo neutro, a Bologna, contro il Chievo Verona. L’attaccante «pensava che avrebbe giocato quella partita e invece iniziò dalla panchina». Il capitolo non finì con la salvezza dei rossazzurri: «Rossini rimpianse di non avere segnato quel gol al Massimino. Quando tornò a Catania, anche se da avversario, i suoi ex tifosi gli tributarono una standing ovation per ringraziarlo». Lo stesso giocatore «mi ha confidato che quello è stato il più bel giorno della sua carriera».