Gli amaranto spazzano via il Catania con una prova maiuscola. E alla squadra etnea crollano anche i nervi. Impossibile trovare un calciatore sopra la sufficienza: prova abulica e rossazzurri sempre in balia degli avversari. I peggiori sono gli attaccanti
Reggina-Catania 3-0, ecco chi sale e chi scende Nel naufragio Marotta inveisce contro Novellino
Cadere fa ancor più male quando l’entusiasmo sale e le aspettative sono già molto alte. La sconfitta del Catania a Reggio Calabria, in questo senso, è una ferita aperta e dolorosissima. In primis per l’atteggiamento mostrato dai calciatori. Mai in partita, nonostante le raccomandazioni e i cambi tentati da Novellino nella ripresa, i giocatori etnei si lasciano addirittura travolgere dal nervosismo.
Marotta, dopo la sostituzione, inveisce platealmente contro il suo allenatore: Curiale, entrato poco prima, si fa espellere per un ingenuo fallo su Strambelli. Nessun top, al termine di un Reggina-Catania da film horror. E anche individuare i peggiori in campo non è operazione facile. La scelta, alla fine, ricade ex aequo sui due attaccanti. Il primo ha perso il controllo facendo una figuraccia; il secondo è reo di un’espulsione imperdonabile. Flop anche per un Giuseppe Rizzo che non è stato in grado di tenere le redini del centrocampo. Pollice verso anche per Joel Baraye, insufficiente in entrambe le fasi di gioco
Flop
Davis Curiale: Rispetto ai compagni scesi in campo è quello che ha minori colpe. La punta rossazzurra, infatti, entra in campo al 59′ sul 3-0 per la Reggina, quando i giochi sono ormai compromessi. Quello che non va, però, è l’atteggiamento. Il cartellino rosso sventolatogli dall’arbitro a pochi minuti dalla fine è emblematico del nervosismo latente oggi nella squadra etnea: un calciatore della sua esperienza avrebbe dovuto gestire in maniera diversa gli ultimi scampoli di gara, preservandosi per le successive. Bocciatura senza appello.
Alessandro Marotta: Il numero 9 del Catania affronta una partita molto difficile, con la squadra sovrastata a livello tecnico e tattico dagli avversari. I compagni che non riescono a servirlo a dovere. Lui corre e si sbatte a tutto campo con la consueta generosità, non riuscendo però a incidere. La parte peggiore del suo incontro, però, la riserva ai titoli di coda. La sua sceneggiata nei confronti dell’allenatore, al momento del cambio con Curiale, è un errore che non lascia scuse. Il calciatore lascia addirittura la panchina, andando anzitempo negli spogliatoi e continuando a inveire anche a distanza contro Novellino. La società farebbe bene a prendere provvedimenti.
Flop
Giuseppe Rizzo: Le partite, come dicono molti allenatori, si vincono in prima battuta a centrocampo. Ed è proprio lì che il Catania è affondato più rapidamente, evidenziando l’importanza per questa squadra di un elemento come Marco Biagianti. Rizzo, tornato in campo dopo l’assenza con la Juve Stabia, si è reso protagonista di una partita impalpabile: totalmente assente in fase di spinta e suggerimento, l’ex Salernitana e Reggina ha dato un apporto insufficiente anche in interdizione e recupero palla. Lento, impreciso, abulico: senza il suo apporto, unito alle difficoltà di Bucolo, la squadra è collassata, con la difesa rossazzurra in balia degli indiavolati attaccanti amaranto.
Flop
Joel Baraye: Il senegalese aveva un doppio compito, oggi. Provare a creare grattacapi al neozelandese Kirwan sulla corsia di competenza e, contestualmente, dare una mano all’esperto ma lento Marchese nell’opera di contenimento dell’indiavolato Strambelli. Il numero 19 del Catania, purtroppo, non è riuscito a fare nulla di tutto ciò: i maggiori disastri, poi, sono arrivati in fase difensiva. La rete del vantaggio scaturisce da una sua disattenzione in fase difensiva, con Doumbia libero di crossare da sinistra. Un calciatore spaesato che vive ancora di molti alti e bassi, anche per la giovane età.