Le onoranze funebri chiedono 10mila euro a salma. «Questa cosa allarga la ferita», lamenta a MeridioNews l'avvocato Salvatore Loggia che assiste alcuni familiari delle vittime. Il sindaco Carmelo D'Angelo è «disponibile a pagare, ma senza speculazioni»
Ravanusa, il conto dei funerali presentato ai parenti Dalla Regione arriva un milione di euro per le spese
Cu campa paia (chi campa paga, ndr) recita un vecchio detto siciliano che suona più amaro quando a pagare dovrebbero essere i familiari delle vittime che hanno perso la vita nel disastro di Ravanusa. «Questa è una cosa che allarga ancora di più la ferita perché significa che la solidarietà si è fermata in piazza per le esequie», dice a MeridioNews Salvatore Loggia, l’avvocato che assiste alcuni parenti delle persone che hanno perso la vita nell’esplosione che ha devastato un isolato della cittadina dell’Agrigentino e provocato nove morti, se non si conta il bambino portato in grembo da una donna e che sarebbe nato qualche giorno dopo. «Ai familiari delle vittime è arrivato il conto dei funerali solenni da pagare: 10mila euro a vittima. Pensavamo – lamenta il legale – che le istituzioni facessero la loro parte anche perché il costo non è mai stato concordato tra i parenti e i titolari delle onoranze funebri». Adesso il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo si è detto «disponibile a pagare anche se non quella cifra». La soluzione potrebbe arrivare dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina che ha assicurato che «la presidenza della Regione Siciliana ha già disposto un contributo di un milione di euro a favore del Comune».
Quelli che si sono tenuti in piazza Primo Maggio il 17 dicembre sono stati dei funerali non di Stato, ma solenni. Una distinzione sottile (anche perché le cerimonie sono molto simili) ma che potrebbe essere all’origine della confusione su chi dovrà pagarli alle tre pompe funebri di Ravanusa che ne sono occupate. In alcuni casi, i soldi sono già stati anticipati da parte di uno studio legale che segue la vicenda, per un’altra vittima ha invece provveduto una ditta del Nord Italia dove lavora un familiare. «I miei assistiti – afferma l’avvocato Loggia al nostro giornale – invece stanno pensando a un prestito per potere saldare il conto perché hanno una dignità così alta da non volere chiedere niente a nessuno». Intanto il primo cittadino ha chiarito che, fin dall’inizio, il Comune si è interessato di capire chi dovesse farsi carico dei costi delle esequie. «Dalle onoranze funebri mi sono sentito rispondere che il Comune non c’entrava niente e che era già tutto pagato dalle assicurazioni», ricostruisce il sindaco che solo qualche giorno fa ha saputo che a un familiare di una vittima era arrivato il conto da pagare.
«E pensare che, in quei giorni – ricorda D’Angelo – alcune agenzie di Gela e di Campobello si erano anche offerte per fare tutto gratis. In ogni caso noi siamo disposti a pagare le spese del funerale ma non possiamo prestare il fianco alle speculazioni». In effetti, 10mila euro è più del triplo del costo di un funerale. «Se ce ne fossimo occupati noi fin dall’inizio avremmo concordato una cifra adeguata. Ma la storia non può finire così anche perché, come è giusto che sia – aggiunge il sindaco – l’ente comunale sta pagando affitti, danni alle auto, sta comprando mobili e beni di prima necessità». Intanto, la soluzione potrebbe arrivare dalla Regione che «ha già disposto da diverse settimane – chiarisce il capo della protezione civile – un contributo di un milione di euro a favore del Comune di Ravanusa». Soldi che si aggiungono al milione di euro già destinato dall’Ars prima di Natale, su proposta della deputata locale Giusy Savarino. «La risorsa – chiarisce Cocina – è destinata alla copertura delle spese connesse all’emergenza conseguente la tragedia. Con i fondi che saranno accreditati nei prossimi giorni, subito dopo le procedure contabili, sarà possibile fare fronte anche alle spese per il funerale. Il Comune può quindi, se lo ritiene, procedere ad anticipare o assumere formale impegno con i creditori».