L'episodio si è verificato ieri pomeriggio, all'interno dell'autoparco dell'azienda, a Brancaccio. Un «grave atto intimidatorio» che assume un significato preciso alla luce del compito che l'azienda le ha assegnato: riorganizzare il deposito dei mezzi e monitorarne le attività attraverso impianti di video-sorveglianza
Rap, vandalizzata auto di una dirigente «Probabile opera di qualcuno dei nostri»
Al termine del suo primo giorno di lavoro ha ritrovato la macchina vandalizzata da ignoti, completamente rigata da una fiancata all’altra del veicolo. Un comitato di benvenuto inaspettato per la dottoressa Lara Calì che dal primo febbraio è stata nominata responsabile dell’area autorimessa e gestione manutenzione autoparchi, dei mezzi e degli immobili della Rap. Un «grave atto intimidatorio» che assume un significato preciso, anche alla luce del compito che l’azienda le ha assegnato conferendole il nuovo incarico: «Nell’ambito del nuovo riassetto aziendale – dice il presidente della Rap, Sergio Marino, che oggi assieme al dirigente sporgerà denuncia contro ignoti – le è stato affidato il compito di riorganizzare l’autoparco di Brancaccio e di preparare tutti gli atti al fine di monitorarne le attività anche attraverso impianti di video-sorveglianza. Immediata – aggiunge – è stata la risposta di coloro cui non può piacere tale percorso e che hanno con atto vile e violento voluto mandare un preciso messaggio».
Difficile se non impossibile avere dei sospetti o fare delle ipotesi: «Di certo c’è che chi ha agito fa parte dell’azienda perché l’accesso all’autoparco è controllato e non si può entrare e uscire indisturbati senza essere notati – spiega Calì a MeridioNews -. Ma sono qui da pochissimo, troppo presto per nutrire sospetti su qualcuno anche perché non ho avuto ancora nemmeno il tempo di adottare una provvedimento». L’episodio si è verificato ieri mattina verso le 14, quando l’autoparco è meno affollato. Una avvertimento, quindi, per il delicato ruolo che la dirigente è chiamata a coprire. «Quando ho scoperto l’auto così conciata sono rimasta spiazzata – spiega – forse la mia fama di professionista molto precisa e ligia al dovere mi ha preceduta. Indubbiamente, questo gesto potrebbe essere letto come una minaccia per dissuadermi dai miei compiti ma non mi lascio certo condizionare da questi episodi. Oggi, infatti, sono tornata in ufficio con la mia auto e ho posteggiato nello stesso identico posto».
Sull’atto deplorevole è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha espresso «grande solidarietà alla dottoressa Calì e forte condivisione per l’impegno suo e del cda per il ripristino della legalità in ogni ramo dell’azienda. L‘amministrazione e la Rap sono attivamente impegnate a supporto degli organi inquirenti – conclude – per pervenire alla individuazione dei responsabili».