Procura di Catania archivia inchiesta su diffusione video della giudice Apostolico. Le reazioni

La procura di Catania avrebbe archiviato il fascicolo, aperto tre mesi fa, per fare luce sulla diffusione del video in cui veniva immortalata, al porto etneo durante una manifestazione risalente al 2018, la giudice Iolanda Apostolico. Il filmato venne pubblicato per la prima volta sui canali social del ministero delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini. In quei giorni la magistrata era stata pesantemente attaccata per avere bocciato il decreto Cutro del governo non convalidando il trattenimento di alcuni migranti nel Cpr di Pozzallo, in provincia di Siracusa. Il primo a riconoscere la giudice tra i presenti era stato il deputato della Lega e sindaco di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, Anastasio Carrà. A destare più di un sospetto sulla diffusione del filmato, facendo emergere la possibile presenza di una mano amica tra le forze dell’ordine, non erano stati solo i tempi – cinque anni dopo la manifestazione – ma anche la prospettiva e le tecniche di ripresa nei confronti di una giudice sconosciuta ai più. La questura, alcuni giorni dopo, aveva spiegato di non avere nei propri archivi quel video mentre l’agenzia di stampa Ansa diffuse la notizia che ad autoaccusarsi di avere girato il filmato, in maniera amatoriale e con uno smartphone, era stato un carabiniere vicino al deputato leghista della provincia di Catania. Ipotesi quest’ultima che lo stesso Carrà smentì per la prima volta in un’intervista a MeridioNews. Adesso la notizia dell’archiviazione, diffusa da Repubblica.

Sulla vicenda non sono mancate le reazioni con Lega e centrodestra compatti nel puntare il dito contro le opposizioni. «Dopo settimane di fango e insinuazioni – si legge in una nota del Carroccio – emerge che il famoso video che immortalava un giudice di Catania in piazza con l’estrema sinistra contro Matteo Salvini non era frutto di dossieraggio». Il corteo antirazzista era stato organizzato per protestare contro il trattenimento a bordo della nave Diciotti di 177 migranti. «Una tempesta in un bicchiere d’acqua sollevata dalle opposizioni di sinistra per nascondere il cuore della vicenda: la partecipazione del giudice a una manifestazione che contestava l’operato di quello Stato per cui lo stesso prestava e presta servizio», commenta in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti. Un «maldestro tentativo di nascondere una condotta gravissima da parte di chi dovrebbe garantire terzietà, equità e imparzialità», lo definisce invece il senatore siciliano Nino Germanà, vicepresidente del gruppo Lega a palazzo Madama.


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