Si separano dal troncone principale le posizioni di 13 imputati dell’udienza preliminare del procedimento scaturito dall’operazione Pandora, basata su indagini dei carabinieri di Catania, su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo (in provincia di Catania) in cui è coinvolto, per due presunti casi di corruzione il parlamentare regionale della Lega ed ex assessore all’Agricoltura Luca Sammartino.
Hanno chiesto l’accesso al patteggiamento l’ex consigliere comunale Mario Ronsisvalle, l’allora consulente del sindaco Giuseppe Puccio Monaco e il professionista Paolo Di Loreto. Il giudice per l’udienza preliminare Orazio Grasso ha rinviato, per incompatibilità, la valutazione sulla richiesta a un altro giudice, Simona Ragazzi, che deciderà richiesta all’udienza del 7 ottobre. Hanno fatto accesso al rito alternativo del giudizio abbreviato dieci imputati. Tra loro l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e Pietro Alfio Piero Cosentino, e due presunti esponenti di spicco di Cosa nostra: Francesco Santapaola e Vito Romeo, quest’ultimo cognato di Cosentino. I quattro sono accusati di scambio politico-mafioso per le Amministrative del 2015.
Oltre a loro, all’udienza del 25 novembre, saranno chiamati a comparire davanti al gup anche Antonio Battiato, Salvatore Bonanno, Domenico Cucinotta, Antonino Cunsolo, Giuseppe Ferlito e Giovanni Naccarato. È in corso l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di Luca Sammartino e altri 13 imputati che, seguendo il rito ordinario, proseguirà anche domani. Il gup Orazio Grasso dovrà valutare anche la posizione del leader della Lega in Sicilia, indagato per due presunti casi di corruzione, che il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione e da assessore all’Agricoltura dopo essere stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip. Provvedimento poi confermato anche dal tribunale del Riesame. Sammartino ha sempre contestato le accuse, esprimendo «piena fiducia nella magistratura». La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai sostituti procuratori Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Distefano e vistata dal procuratore aggiunto Francesco Puleio e dalla procuratrice facente funzioni Agata Santonocito.
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