La scorsa settimana erano stati quasi tutti 'stabilizzati'. Sette gironi dopo mancano i soldi per pagarli. Presidente crocetta e ministro d'alia: che succede?
Precari degli enti locali sul piede di guerra: ma la scorsa settimana non era stato ‘tutto risolto’?
LA SCORSA SETTIMANA ERANO STATI QUASI TUTTI ‘STABILIZZATI’. SETTE GIRONI DOPO MANCANO I SOLDI PER PAGARLI. PRESIDENTE CROCETTA E MINISTRO D’ALIA: CHE SUCCEDE?
La scorsa settimana – non tre mesi fa – i politici siciliani, con in testa il presidente della Regione, Rosario Crocetta e il ministro siciliano, Giampiero D’Alia, si autoincensavano per aver “risolto brillantemente” i problemi dei 23-24 mila precari degli enti locali siciliani.
La ventata di auto-ottimismo nasceva da un atto del Senato della Repubblica che aveva affrontato la questione dei precari siciliani sotto il profilo ‘ontologico’ e, forse, pure ‘filosofico’.
Per l’occasione alcuni senatori – naturalmente siciliani – si erano auto-incensati al ritmo di “ma come siamo stati bravi” e “ma come siamo stati solerti” a risolvere il problema.
Il nostro giornale, mentre questi signori politici si auto-magnificavano, ha fatto notare che la questione dei precari siciliani (che sono circa 80 mila, perché non ci sono solo i 23-24 mila degli enti locali) è, in primo luogo, problema finanziario e non di autorizzazioni politiche alle proroghe o alle ‘stabilizzazioni’.
Discettare e non opporsi alle ‘stabilizzazioni’ dei precari, senza fare chiarezza su chi dovrebbe ‘cacciare’ i soldi per pagarli è pura demagogia.
Qual è, adesso, la novità? Semplice: che non solo non si capisce chi dovrebbe pagare i precari siciliani a partire dal gennaio del prossimo anno, ma a quanto pare sono stati bloccati anche i pagamenti di questi mesi causa il ‘famigerato’ Patto di stabilità.
Il ‘Patto di stabilità’, per chi non avesse il ‘piacere’ di conoscerlo, è una delle più straordinarie demenzialità politiche e amministrative degli ultimi decenni. Consiste nello stabilire un tetto arbitrario di spesa e nel bloccare la stessa spesa nel caso in cui si sfora l’arbitrario tetto. Un’invenzione che serve a tenere ‘a posto i conti’ pubblici sulla pelle dei cittadini.
Detto questo: sarà così? Insomma, i precari degli enti locali non vengono pagati perché a bloccare tutto è il ‘Patto di stabilità’?
La nostra domanda è legittima. Perché a pagare i precari degli enti locali non sono i Comuni, ma la Regione siciliana. Che, di recente, ha stanziato un centinaio di milioni di euro con una legge regionale ad hoc.
Soldi che dovrebbero servire per pagare i precari degli enti locali fino a dicembre. Da qui il nostro interrogativo: siamo sicuri che questi soldi ci sono e vengono bloccati dal ‘Patto di stabilità’?
Diciamo questo perché a noi risulta che le ‘casse’ della Regione, in questo momento, siano un po’ disastrate.
In ogni caso, la vicenda dimostra che l’esultanza dei politici siciliani di qualche settimana fa circa la presunta risoluzione del problema precariato siciliano (con riferimento alla ‘stabilizzazione’, a quanto si diceva, di una cospicua parte dei precari degli enti locali) risulta, alla luce dei fatti odierni, piuttosto demagogica e fuori luogo.
In pratica, come si dice dalle nostre parti, una presa in giro per tenere ‘buone’ migliaia di persone. Ma i nodi stanno venendo al pettine…