«Entro l’anno Capo Murro di Porco sarà riserva». Un annuncio tanto atteso da essere ormai inaspettato quello dell’assessora regionale del Territorio e dell’Ambiente, Giusi Savarino, sulla Pillirina. Una delle più importanti necropoli storiche siciliane, sul litorale nord-orientale della penisola del Plemmirio, nel Siracusano, diventata proprietà privata per un «errore di fatto» e off limits «per ragioni di sicurezza». Il […]
Foto di Marta Silvestre
«La Pillirina sarà riserva». L’annuncio incredibile dell’assessora dopo l’errore sulla proprietà privata
«Entro l’anno Capo Murro di Porco sarà riserva». Un annuncio tanto atteso da essere ormai inaspettato quello dell’assessora regionale del Territorio e dell’Ambiente, Giusi Savarino, sulla Pillirina. Una delle più importanti necropoli storiche siciliane, sul litorale nord-orientale della penisola del Plemmirio, nel Siracusano, diventata proprietà privata per un «errore di fatto» e off limits «per ragioni di sicurezza». Il proprietario sarebbe il marchese Emanuele De Gresy, che con la società Elemata Maddalena – dopo aver accantonato l’idea di un resort di lusso – progetta di costruire un residence. «Quello dell’assessora Savarino è il solito annuncio che sentiamo da dieci anni», dice a MeridioNews il presidente dell’associazione Natura Sicula, Fabio Morreale, che è tra gli attivisti che rivendicano il diritto a fruire di quel tratto di litorale. Ma cosa cambierebbe con l’istituzione da parte della Regione della riserva naturale terrestre di Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena, che è stata data per fatta già in passato?
«Abbiamo già fatto un decreto per snellire l’iter e chiesto e ottenuto 300mila euro in più in Finanziaria per rendere operativa questa riserva – conferma Savarino al nostro giornale – Adesso stiamo lavorando alla rimodulazione del regolamento da sottoporre all’esame del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale». Passi, quelli dell’assessorato, che però per gli attivisti sarebbero all’indietro. «A rigor di logica – aggiunge Morreale – solo chi ha interessi opposti alla riserva può avere pressato». Il chiaro riferimento è, appunto, al marchese arrivato da Torino. Le aree che risultano essere di sua proprietà – con una storia di privatizzazioni cominciata più di 40 anni fa – che sono anche quelle più significative dal punto di vista ambientale, archeologico e geologico, saranno escluse dalla riserva? «Da quello che so – risponde l’assessora Savarino a MeridioNews – la perimetrazione è stata viziata dall’errore di un notaio. Questa e altre questioni saranno discusse in conferenza dei servizi. Bisognerà vedere – assicura – cosa sarà ancora compatibile dopo l’istituzione della riserva». In un’area che comunque resta un sito di interesse comunitario (Sic) su cui c’è sia il vincolo paesaggistico che quello architettonico.
Era stata la società Elemata Maddalena a chiedere e ottenere, con un ricorso, la ridefinizione dei confini demaniali. Così, con la proprietà privata che si estenderebbe praticamente fino agli scogli e al mare, è stato anche chiuso lo sbocco 34 dell’area marina protetta del Plemmirio. «Nei giorni scorsi – riferisce il presidente di Natura Sicula – la società di De Gresy ha proposto di dialogare con la politica per una gestione condivisa». Un invito che è stato accolto da qualche consigliere comunale e da alcuni amministratori locali. «È come unire il diavolo e l’acqua santa – commenta Morreale – Una proposta blasfema, perché la società mira al lucro, mentre l’area della riserva deve essere protetta. Ma non – sottolinea – con le guardie che continuano a occupare la strada comunale Sant’Agostino» per non fare accedere nessuno alle spiagge della Pillirina. Su questo punto gli ambientalisti fanno appello al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che «dovrebbe ripristinare il diritto di accesso al mare con un’ordinanza, rivendicando la proprietà pubblica di quella strada, che attraversa il fondo del marchese».