PD/ Mila Spicola vuole le riforme con Crocetta. A cominciare dalla Formazione. Enzo Napoli: “Ci mancava Alice nel paese delle meraviglie…”

LA VICESEGRETARIA REGIONALE DEL PD SICILIANO ‘COLPISCE’ ANCORA CON UN COMUNICATO CHILOMETRICO. PROPONENDO UN RIFORMISMO IN SALSA CROCETTIANA. LA REPLICA DEL SEGRETARIO DEL PARTITO DI CATANIA CHE, ALMENO IN PARTE, LA BUTTA SULL’IRONIA

Mila Spicola ‘colpisce’ ancora. La mitica vice segretaria regionale del PD siciliano, ogni tanto, prende carta e penna e scrive lunghe riflessioni sui ‘miti e i riti cosmogonici’ della politica siciliana. Per lo più criticandoli a ragione. Non sono comunicati, ripetiamo, ma riflessioni sul senso della vita politica.

Stasera, per esempio, è arrivato il seguente comunicato:

“Adesso basta – scrive Mila Spicola -. Leggendo il comunicato diramato adesso da Fausto (Fausto Raciti, segretario regionale del PD siciliano ndr) non voglio entrare in un terreno che non è il mio: quello della polemica e della divisione. E nemmeno quello del batti e ribatti sulla stampa. E nemmeno in quello delle correnti. Sarebbe facile replicare sulla divisione. Ma non voglio farlo. Da quando Matteo Renzi è segretario io non sono più renziana. E da quando sono vicesegretaria io non sono, se lo fossi mai stata, “faraoniana”. E Fausto Raciti, da quando è segretario non deve essere cuperliano. Se no, nuova classe dirigente, verremo travolti da questioni che non riguardano i siciliani e, nemmeno noi”.

“Né io né Fausto – prosegue Mila Spicola – cerchiamo poltrone: eppure rischiamo di impantanarci sulle poltrone degli altri. Il colmo. E’ stato siglato un accordo a Roma e l’accordo dice che dobbiamo confrontarci col governo Crocetta per le riforme in un clima che sia di serenità con un presidente del nostro partito e non di guerra, attacco e diffidenza. Ho accettato quell’accordo e lo difendo. Io non ho sostenuto il governo Crocetta, non l’ho nemmeno votato; pubblicamente sono uscita dal PD per non sostenere quel governo, unica e sola a farlo, ma se Crocetta, come ha detto di fare, si impegna a costruire insieme un futuro per la Sicilia concordando insieme le riforme io, vicesegretaria del PD Sicilia, divento la maggiore paladina di questo governo”.

(Piccola interruzione: temiamo che Mila Spicola possa diventare l’ennesima vittima delle promesse non mantenute da Crocetta…).

“Non da renziana, cuperliana o marziana – scrive sempre Mila Spicola – bensì da siciliana e, subito dopo, da vicesegretario del PD che pensa ai siciliani e non alla sua ‘area’, con tutto l’affetto per Davide e lui lo sa. Non mi vergogno a dirlo, da siciliana in difficoltà economiche come tantissimi siciliani, mi vergogno a dovermi attardare in questo comunicato e mi vergogno a dover ribadire qualcosa che darà il via a repliche e a batti e ribatti. Mi vergogno di perdere il mio tempo così. Ripeto, non ci sto a entrare nel terreno della polemica e della divisione, e non so nemmeno se sia strumentale. Io DEVO BATTERMI PER LE RIFORME. Se ‘l’area Renzi’ si incontra è libera di farlo e io libera di essere presente, e se partecipa il presidente Crocetta, è nel suo diritto farlo. Se l’area Cuperlo si incontra, come del resto fa da sempre, e lo fa col segretario, è libera di farlo e se mi invitano certo non dico di no, ma se non mi invitano non è un problema. E nemmeno, se invitano il Presidente Crocetta e non me urlo al tradimento. E mi sembrano questioni da asilo giuseppina, se questioni sono. Facciamo ridere”.

“Il tradimento – prosegue la vice segretario del PD siciliano – è quello che stiamo tentando di fare verso la nostra terra quando blocchiamo tutto. C’è in ballo una riforma importantissima, quella della formazione: in modo chiaro, aperto e cristallino, dobbiamo confrontarci con l’assessore. E altre sono dietro l’angolo. Crocetta e gli assessori hanno dato la loro disponibilità. Quale occasione migliore? Ci sono diffidenze anche su questo? Sulla discussione nel merito? E partoriamola pubblicamente, come fece Costanza d’Altavilla con Federico II, su un palco a piazza Politeama, per evitare ogni illazione. Eppure mi risulta che Fausto non risponda alla segreteria dell’assessore Scilabra da tre giorni per programmare questo confronto. Non risponde nemmeno a me, dovrei urlare e strapparmi le vesti pubblicamente? No. Dobbiamo mediare e lavorare su quella riforma. In sintonia e non in diffidenza, tra noi e col presidente. Prescindendo dalle polemiche. Dopo di che la bozza di riforma passerà in direzione regionale e verrà discussa e votata coi nostri dirigenti. E poi verrà portata all’Ars”.

“Chiunque del mio partito – prosegue Mila Spicola – dopo aver effettuato questi passaggi democratici, aperti e chiari, si metterà di traverso o farà ostruzionismo per me sarà qualcuno che vuole bloccare le riforme. Se poi dobbiamo discutere questioni interne facciamolo, ma non è un problema da sottoporre ai siciliani. Ripeto: non voglio entrare nel terreno delle divisioni, ma rimanere nel terreno delle riforme. E su questo non demordo con nessuno. ‘I miei, i tuoi, i loro’. Basta. Questo si è deciso a Roma e questo si farà. E tutto quello che è accaduto prima è spazzato da quell’impegno. Parti o non parti, aree o non aree, polemiche o non polemiche. Assessori? Non è una pregiudiziale alle riforme, se ne discuta a parte, negli organismi, nelle sedi opportune, non sulla stampa coi comunicati e si vada avanti con il progetto per la Sicilia. Non si metta in croce Crocetta. E lo dico io che non sono stata mai una sua fan. Ma, nel momento in cui si rende disponibile lo divento. Per le riforme”.

“A molti di noi nel partito – conclude finalmente Mila Spicola – interessano la politica e i contenuti e offrire un luogo democratico di discussione sulle riforme e non luoghi di frazionismo esasperato. Non voglio e non cedo a questo. Il partito è unito sulle riforme, chi si divide blocca le riforme. E non voglio parlarne più. Adesso basta.”

Su facebook abbiamo ‘beccato’ Enzo Napoli, segretario del PD di Catania.

“Nel dibattito del PD Siciliano – scrive Napoli – ci mancavano Alice nel paese delle Meraviglie ed il Cappellaio matto”.

Alice nel paese delle meraviglie dovrebbe essere la bella Mila Spicola.

“La vicesegretaria regionale e l’altro tizio, caduto dalle nuvole – scrive ancora Napoli – capiscono benissimo che il nodo non riguarda il numero ed il nome degli Assessori, ma il tentativo, che Crocetta continua a riproporre consigliato dai Richelieu de noantri, di trattare con le singole aree per tenere il PD diviso e lasciare che il tavolo vero, per le decisioni che contano, non sia la Giunta di Governo, ma il ‘cerchio tragico’ che lo accompagna dal suo insediamento. L’aspetto paradossale è che ammettono, candidamente, di essere andati a Canossa (Tusa in questo caso) a trattare. Fa benissimo Fausto Raciti, a tenere la schiena dritta e a porre con forza e determinazione il tema vero: Crocetta la smetta con i giochini e cominci a discutere sul serio con il Partito e con il suo Segretario Regionale, ci spieghi quale prospettiva propone per il futuro. Su questo, stiano più che sereni i nostri opinionisti, è d’accordo la grande maggioranza dei democratici siciliani”.

Non abbiamo capito chi sarebbe il Cappellio matto. Abbiamo intuito qualcosa, ma non ce la sentiamo di rischiare. Magari i nostri lettori sono più bravi di noi.

Nota a margine

Qualche domanda a Mila Spicola sulla formazione professionale. Vicesegretaria: ha letto il disegno di legge di riforma? Noi, ancora, non abbiamo avuto questo piacere. Sui giornali – perché il Governo Crocetta le ‘riforme’ e i disegni di legge li presenta prima alla stampa e poi all’Ars – abbiamo letto che, nella nuova formazione professionale siciliana che verrà, un ruolo centrale verrà esercitato dalle Città metropolitane e dai Consorzi di Comuni. Ovvero da due ‘entità’ che esistono solo sulla carta.

Domanda: la nuova formazione professionale di Crocetta e dell’assessore Nelli Scilabra sarà una cosa vera o vivrà sulla ‘carta’, come le Città metropolitane e i Consorzi di Comuni?

Lo sa, Mila Spicola, che tanti di Sindaci siciliani non sembrano d’accordo su come sono stati organizzati Consorzi di Comuni e Città metropolitane?


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