Paternò, va avanti il processo per l’omicidio Leanza Pentito accusa il presunto boss Salvatore Rapisarda

«Sarebbero state quattro le pistole a sparare e non tre, essendo stati trovati bossoli di quattro calibri differenti» e «non ci sarebbe stato un colpo di grazia alla nuca, a distanza ravvicinata, come descritto dal pentito». Sono questa alcune delle incongruenze rilevate dal consiglio difensivo del presunto boss Salvatore Rapisarda, ritenuto a capo del clan Morabito-Rapisarda – considerato alleato del clan Laudani – nella ricostruzione fatta, in video conferenza da una località segreta, dal pentito Francesco Musumarra (detto Cioccolata), sull’omicidio di Salvatore Leanza (detto Turi Padedda), l’ex ergastolano ritenuto appartenente alla cosca Alleruzzo-Assinnata, che sarebbe legata ai Santapaola- Ercolano, e del tentato omicidio della moglie di Leanza.

Salvatore Rapisarda, difeso dagli avvocati Luigi Cuscunà e Guido Ziccone, è accusato di esserne il mandante. Nel corso dell’ultima udienza, tenutasi in corte d’Assise, è stato ascoltato dalla pubblica accusa il collaboratore di giustizia, che avrebbe ricostruito le fasi della preparazione e dell’esecuzione di Leanza. Secondo la sua tesi, Rapisarda volle vendicare la morte del fratello, avvenuta per mano di Leanza, nel 1982. Dalle indagini condotte dai carabinieri, grazie anche alle dichiarazioni del pentito, emergerebbe l’organico del gruppo di fuoco che avrebbe ucciso Turi Leanza, costituto dallo stesso pentito Francesco Musumarra, da Alessandro Farina, da Sebastiano Scalia (i tre avrebbero fatto fuoco utilizzando rispettivamente una calibro 38, una calibro 9 e una 7.65) e infine da Francesco Peci, che sarebbe stato alla guida dell’auto su cui il commando arrivò sul luogo dell’agguato e che avrebbe dovuto bloccare, secondo la ricostruzione del pentito, l’eventuale fuga di Leanza che, assieme alla moglie, che si trovava alla guida di un Alfa Romeo 156

L’agguato fu messo in atto intorno alle 7 del 27 giugno 2014, nel momento in cui la coppia stava uscendo, a bordo del mezzo, dal piazzale della palazzina di viale dei Platani dove risiedeva. Anche Vincenzo Patti e Antonino Magro si sarebbero trovati sul posto con il ruolo di vedette. I verbali delle forze dell’ordine su cui è riportato il racconto di Musumarra delineano il ruolo del pentito nell’agguato: «Su mio ordine – si legge – dato che comandavo il gruppo di fuoco su precisa disposizione di Salvatore Rapisarda, partì per primo Sebastiano Scalia. Nel frattempo – prosegue il racconto – ho fatto partire Alessandro Farina». Ma ci sarebbero delle «incongruenze», sostengono i legali di Rapisarda, in quanto «gli esami della balistica dicono cose differenti», che saranno evidenziate dalla difesa nell’udienza del prossimo 12 dicembre, quando il collaboratore di giustizia, sempre in video conferenza, sarà sottoposto all’esame del collegio difensivo. 

Il processo di primo grado in corso di svolgimento, e in cui è imputato solo Rapisarda, non è altro che una costola dell’operazione En plein messa a segno nell’aprile del 2015 dai carabinieri di Paternò, che portò all’arresto di 16 soggetti, presunti esponenti dei clan Morabito-Rapisarda e Alleruzzo-Assinnata. Intanto, secondo indiscrezioni, ci sarebbe un secondo pentito tra le file del clan Morabito-Rapisarda. Se fosse confermato, con il pentimento di un affiliato al clan si potrebbero aprire scenari importanti.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]