Ancora una volta a essere presa di mira è la collina San Marco-Salinelle. La scoperta, a pochi giorni dalle celebrazione del ventennale di SicilAntica, è stata fatta dal responsabile giovanile dell'associazione. «Ormai l'area è nelle loro mani e il rischio è la distruzione dei reperti», spiega Giuseppe Barbagiovanni
Paternò, tombaroli dentro la zona archeologica Scavate 117 buche a caccia di monete antiche
Sono 117 i buchi praticati dai tombaroli alla ricerca di oggetti di valore all’interno dell’area archeologica della collina San Marco-Salinelle di Paternò. Una zona dove si trovano i resti delle terme Romane e quelli di un villaggio preistorico risalente all’età del Bronzo. La scoperta è stata fatta da Giuseppe Barbagiovanni, responsabile regionale giovani di SiciliAntica. Lo stesso che nella giornata di ieri ha effettuato un accurato sopralluogo con i carabinieri. L’attività dei tombaroli è stata segnalata a Laura Maniscalco, dirigente della sezione Archeologica della Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Catania. Prossimamente i funzionari si recheranno nella caserma di piazza della Regione per denunciare il fatto.
«L’area archeologica è nelle mani dei tombaroli – spiega amareggiato Giuseppe Barbagiovanni -. Viene depredata non appena noi ci allontaniamo. In questo caso si tratta di fosse piccole, nelle quali viene utilizzato il cerca metallo per trovare monete». Il timore degli addetti ai lavori è quello che l’attività dei cercatori di reperti possa portare alla distruzione degli scavi archeologici a cielo aperto, utili alle scolaresche che effettuano delle escursioni. Proprio riguardo la tematica dell’Archeologica qualche giorno addietro a Paternò è stato celebrato il ventennale di attività di SiciliAntica alla presenza delle massime autorità cittadine e della sovraintendenza. Michela Ursino, dirigente sovraintendenza, ha spiegato come «purtroppo il futuro per gli scavi non è molto roseo per la carenza cronica di fondi. Ecco perché in queste senso è importante la figura dei volontari di SiciliAntica».
L’amministrazione comunale paternese ha deliberato un riconoscimento di merito culturale per Laura Maniscalco, dirigente della sezione Archeologica della Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Catania, e per Brian McConnell professore associato del dipartimento di Arte visiva e storia, della Florida Atlantic University. Un attestato di riconoscimento per chi ha permesso di fare conoscere Paternò nel panorama archeologico internazionale. Con loro, gli scavi iniziati nel 1994 hanno assunto un carattere scientifico, rispetto ai tentativi precedenti legati alla tradizione letteraria e storica e agli scavi occasionali. Un contributo quello di Maniscalco e McConnell che ha consentito di avere oggi un patrimonio ottimamente catalogato.