Il project financing con il quale si sarebbe dovuto intervenire su entrambi i camposanti comunali è stato bloccato dagli uffici competenti in seguito ad alcuni cambiamenti richiesti dai consiglieri comunali. Che hanno segnalato anche numerose criticità e hanno accolto la raccolta firme cittadina per fermare il progetto
Paternò, stop alla privatizzazione dei due cimiteri Chieste modifiche in commissione Lavori pubblici
Uno stop alla privatizzazione dei due cimiteri, quello monumentale e quello di via Balatelle, è arrivato dagli uffici comunali ai Lavori pubblici, con a capo l’ingegnere Eugenio Ciancio. Il quale, con una nota inviata nella giornata di ieri alla presidenza del Consiglio comunale ha chiesto il ritiro alla proposta di deliberazione sul project financing su entrambi i camposanti. Stiamo parlando del progetto da quasi 27 milioni di euro per la gestione dei terreni, a 360 gradi, per i prossimi 30 anni. Che prevede, tra le altre cose, anche la realizzazione di migliaia di loculi: 4080 areati, 1472 generici, 3000 all’interno del vecchio cimitero, 3584 ossari, 394 tombe a terra a cinque posti e 85 basi per cappelle gentilizie da costruire secondo le indicazioni dei privati. In cantiere ci sono anche 241 fosse di inumazione, la manutenzione straordinaria dei loculi del monumentale come frontalini e copertura dei padiglioni, la sistemazione di viali e scale, l’ammodernamento di uffici e tanto altro.
A presentarlo era stata la società Rem Srl con sede a Siracusa, capogruppo del costituendo raggruppamento temporaneo d’impresa, tra la A&P srl con sede sempre nel capoluogo aretuseo. La decisione degli uffici è giunta a seguito di un vibrante incontro tra il dirigenti comunale e la commissione consiliare ai Lavori pubblici. Una riunione in cui non sono mancanti momenti di forte tensione tra le parti. Secondo indiscrezioni tra i consiglieri e i funzionari sarebbero volati insulti e anche documenti sbattuti in faccia. Prima di esprimere parere negativo, la commissione ha chiesto che venissero apportate modifiche alla bozza così come presentato dalla società proponente. «Premesso che non sono contrario alla esternalizzazione del servizio – ha dichiarato a Meridionews il presidente di commissione Lucio Cunsolo – il disegno cosi come è stata elaborato presenta numerose criticità. In primis abbiamo registrato rincari del 100% ed in alcuni casi fino al 300%. Poi – aggiunge – si dovrebbe ridurre la concessione da 30 anni a 10. Infine – conclude – non si tengono in debita considerazione le esigenze delle confraternite».
Un altro aspetto che Lucio Cunsolo non tralascia è quello relativo alla petizione popolare, diverse migliaia le firme dei cittadini, che hanno detto No alla privatizzazione dei due luoghi sacri. «La città ha preso una posizione precisa – ha concluso Cunsolo -. La politica, in particolare noi consiglieri e amministrazione comunale, non possiamo non tenere conto di questo». La raccolta firme è stata promossa dal candidato sindaco Anthony Distefano e dall’altro in pectore Nino Naso. A spiegare tecnicamente cosa è successo è Eugenio Ciancio, funzionario ai Lavori pubblici:«Ho inoltrato una nota alla presidenza del Consiglio in cui l’ho invitata a non trattare la delibera. Questo perché la commissione consiliare ha chiesto determinate modifiche al progetto. La legge mi impone, alla luce di queste richieste, di convocare la ditta ed insieme apportare le giuste modifiche al progetto». Sorpreso di questa decisione da parte degli uffici l’assessore ai Servizi cimiteriali Agostino Borzì. «Apprendo da voi della stampa che il Ciancio ha inoltrato questa nota alla presidenza del Consiglio – ha spiegato Borzì a MeridioNews – Per il momento non voglio aggiungere altro. Posso solo dire che lunedì incontrerò l’ingegnere e che in queste settimane l’amministrazione comunale ha incontrato i progettisti per poter apportare modifiche al project financing».
Nel dettaglio con l’intervento dei privati un singolo loculo tradizionale andrà a costare al cittadino tremila euro, al posto dei duemila attuali, a cui vanno aggiunti servizi accessori (lastra di marmo, fioriere, scritte, lampade e altro ancora) nonche l’Iva al 22.. Una tomba a cinque posti, comprensiva di area dove costruirla, costerebbe 15 mila euro, contro i 5400 di oggi. Ed ancora, una cappella a 10 posti, comprensiva di area dove realizzarla, 35 mila euro contro i tremila di ora, solo per il terreno. Il successivo costo per la realizzazione della gentilizia variava in base al singolo progetto che il privato elaborava per la sua costruzione. Nel maggio del 2015 il Consiglio comunale aveva approvata il nuovo piano cimiteriale, ma da quel momento nessun bando pubblico è stato messo in atto per consentire ai cittadini di poter comprare le tombe.