In campo gli agenti del nucleo provinciale della città metropolitana di Catania, che hanno passato in rassegna alcune aziende agricole nel territorio pedemontano. Scoperti animali privi di tracciabilità ma anche strumenti per la macellazione. I proprietari sono stati denunciati a piede libero. Guarda le foto
Paternò, polizia sequestra capi di bestiame Poche certezze sullla provenienza animali
Continua l’attività di contrasto al fenomeno della macellazione clandestina. A scendere in campo sono stati ancora una volta gli agenti della polizia provinciale di Catania, che hanno passato in rassegna i titolari di alcune aziende agricole. Operazioni di monitoraggio che hanno come obiettivo la sicurezza dei consumatori rispetto alla cosiddetta filiera alimentare.
Nel corso della perquisizione, a un’azienda di Paternò, sono stati rinvenuti 88 capi di bestiame, tra ovini,suini, bovini ed equini tenuti in condizioni non ottimali. Il proprietario un uomo di 55 anni pregiudicato del posto, a seguito di una richiesta del personale della polizia non ha saputo dimostrare la provenienza degli animali da lui detenuti né tanto meno è riuscito a indicare la loro tracciabilità. Ragioni che hanno spinto a denunciare alla magistratura l’agricoltore, con l’accusa di ricettazione e violazioni della normativa in materia.
Tutti gli animali sono stati posti sotto sequestro e affidati all’indagato in attesa delle decisioni della procura di Catania in relazione al loro trasferimento in altra sede specializzata. Nei giorni scorsi, sempre a Paternò, è stato controllato un capannone utilizzato come stalla, che si trovava in contrada Tre Fontane. Nella struttura, di proprietà di un’azienda agricola paternese, è stato scoperto un macello totalmente abusivo. Dentro sono state rinvenute due capi di vitello appena macellate e ancora appese ad una specie di paranco; nonché diversi attrezzi utilizzati come mannaie, siringhe professionali per uso veterinario, coltelli vari tra cui alcuni definiti pungitori, solitamente adoperati per sgozzare gli agnelli.
Nella stalla erano presenti numerosi animali, tutti privi della targhetta nella quale è riportata la loro provenienza. Il titolare della società, un uomo di 31 anni residente a Paternò, è stato denunciato a piede libero ed è accusato di attività di macellazione «senza essere in possesso della dovuta e obbligatoria autorizzazione» nonché di ricettazione.