Paternò, chiusura per la scuola di Viale Kennedy La situazione degli istituti, tra furti e inagurazioni

Le scuole di Paternò – tra vandalismo, chiusure e nuove aperture – sono croce e delizia della giunta guidata da Mauro Mangano. Nel Comune paternese ci sono due plessi: il Don Milani – che ospita 21 classi del comprensivo del Viale Kennedy, da anni oggetto di lavori – e il Falconieri al cui interno sono ci sono pure quattro classi del comprensivo Marconi. Strutture spesso teatro di atti vandalici notturni e di lavori pubblici durati anni. 

Martedì scorso, nel plesso di Viale Kennedy sono entrati i ladri, forse dal lato del cantiere per la copertura. I malviventi si sono diretti verso la segreteria che era protetta da una porta antintrusione e quindi hanno provato a sfondare il muro. Senza esserci riusciti e forse spaventati dalla presenza di qualcuno fuori dalla scuola, sono fuggiti. La scoperta è stata fatta l’indomani mattina dal personale non docente della scuola. Solo ventiquattro ore prima ignoti avevano portato via un videoproiettore

E sempre dentro la stessa scuola, una cinquantina di genitori ha protestato per la chiusura per lavori e il trasferimento delle classi al Don Milani. Notizia che trova conferma in queste ore, dopo lunghe riunioni e un sopralluogo. E pare sia previsto uno sciopero dei genitori i quali avrebbero intenzione di non portare i figli a scuola questo pomeriggio. Il sindaco Mangano, durante il sopralluogo, aveva dichiarato: «Non c’è la necessità di chiudere la scuola perché non c’è pericolo e i lavori che il Comune deve effettuare posso essere realizzati in meno di 15 giorni, con una accurata razionalizzazione degli interventi». Il dirigente Carmelo Santagati, invece, ha ritenuto opportuno procedere a chiudere il plesso. «Sono problematiche non più rinviabili. Quindi iniziano i doppi turni: gli alunni delle scuole medie faranno le ore mattutine; sei classi saranno trasferite al liceo Classico, altre 15 classi faranno il pomeriggio. Sabato la scuola sarà aperta». 

Altra storia il plesso Falconieri, passato agli onori della cronaca per aver ospitato, in maniera abusiva, un centinaio di cittadini extracomunitari impegnati nelle campagne limitrofe per la raccolta degli agrumi. Dopo circa 650mila euro spesi per riqualificare il blocco C della scuola, l’edificio che ospita quattro sezioni della scuola dell’infanzia del comprensivo Marconi, ha riaperto i battenti. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Mangano, la presidente del consiglio Laura Bottino e il suo vice Nino Calabrò, gli assessori Agostino Borzì e Valentina Campisano. A fare gli onori di casa la dirigente Maria Santa Russo, presenti centinaia di genitori dei piccoli che frequentano la scuola. 

«La prima volta che sono entrata al plesso Falconieri da assessora alla Pubblica Istruzione mi è sprofondato il cuore – ha detto Valentina Campisano – C’erano cumuli di macerie, sembrava uno scenario di guerra. La struttura ora è dotata di specifici sistemi per evitare incursioni, furti, atti di vandalismo ma è importante che i cittadini facciano la loro parte, per tutelare uno dei plessi scolastici più belli di cui la città dispone». Per il sindaco Mangano il recupero del Falconieri rappresenta il momento in cui «si è passati dall’inerzia delle istituzioni dinanzi alla devastazione, a quello in cui le stesse si sono riappropriate della scuola, pezzo dopo pezzo». «Momento storico. Abbiamo lottato con estrema tenacia per fare rivivere questo presidio scolastico in una zona difficile di Paternò», dice la preside Russo. 

Salvatore Caruso

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