Il rogo è iniziato la scorsa notte. Evacuati i residenti di Sibà e Contrada Monastero. Un anziano è stato ricoverato in ospedale. Il sindaco Gabriele: «Non saranno questi criminali a bloccare il processo di avanzamento». L'assessore all'Agricoltura, Antonello Cracolici: «Non rinunceremo all'isola per quattro mascalzoni»
Pantelleria, a fuoco 600 ettari di Montagna Grande «Incendio doloso, distrutti i vigneti per lo zibibbo»
Da sabato sera Pantelleria sta affrontando un grosso incendio nei pressi di Montagna Grande. Sono circa 600 gli ettari andati a fuoco, per un rogo la cui origine è probabilmente dolosa. La squadra dei vigili del fuoco del Distaccamento aeroportuale è stata impegnata la notte tra sabato e domenica, ma non ha potuto operare al meglio per via del buio. Dall’alba di domenica sono arrivati anche i canadair: inizialmente solo tre, poi più tardi, verso le tredici, ne è arrivato anche un quarto. Le fiamme, tuttavia, hanno bruciato buona parte delle querce della montagna.
«I danni sono ingenti, non si possono ancora quantificare, questo è l’incendio più disastroso che Pantelleria ha avuto negli ultimi anni – dichiara Angelo Casano dell’associazione Agorà -. Gran parte della nostra vegetazione è andata distrutta, per non parlare di alcuni vigneti, dove si coltiva il nostro zibibbo. Siamo in lutto», aggiunge.
Nella scuola di Scauri si è creato un centro di coordinamento guidato dal sindaco Salvatore Gabriele con polizia municipale, vigili del fuoco, tecnici comunali, carabinieri e responsabili di Smede, la società che a Pantelleria produce e distribuisce l’energia elettrica. Sabato notte, inoltre, sono state allontanate alcune famiglie residenti a Sibà e Contrada Monastero, zone vicine al rogo. Gli abitanti sono stati ospitati in albergo. Una persona anziana è stata ricoverata per aver respirato i fumi che avevano invaso la sua abitazione. Danni sono stati segnalati alle apparecchiature elettriche e telefoniche, per i quali sono stati allertati i tecnici responsabili.
Sull’origine dell’episodio, il primo cittadino non ha dubbi. «Non saranno questi criminali a bloccare il processo di avanzamento culturale di un territorio che ha bisogno di affrancarsi da queste meschinità. Noi – sottolinea Gabriele – andremo avanti con una risposta ferma da parte dell’isola e di tutto lo Stato». Il sindaco si è poi rivolto alla cittadinanza. «Faccio appello al buon senso, alle persone per bene, alla dignità di ciascuno di noi perché quest’isola abbia il coraggio di cambiare e di cambiare in meglio». Duro anche il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici. «Pantelleria è un patrimonio al quale certo non rinunceremo per quattro mascalzoni che pensano di utilizzare il fuoco per chissà quali impossibili obiettivi».