Pannelli fotovoltaici in 32 plessi scolastici La svolta green del Comune di Catania

«Impianti fotovoltaici sono già in funzione in 32 scuole comunali», annunciano con soddisfazione da palazzo degli Elefanti. Si tratta di un progetto cofinanziato dalla Regione siciliana e dal Comune di Catania che avrebbe dovuto essere ultimo già tempo fa, nel 2005, e che è costato quasi 900mila euro. La Regione ha messo a disposizione circa 424mila euro, mentre il Comune ne ha spesi un po’ di più: 464.835,56 euro finanziati con un mutuo della cassa depositi e prestiti contratto nel 2005.

Si tratta comunque di una svolta ecologica verso una città più green e un risparmio economico pari a circa 25mila euro annui, grazie alla capacità degli impianti di produrre complessivamente 68 chilowattora di energia elettrica pulita. I diversi impianti hanno una potenza di un minimo di 1,5 chilowattora, installati nella maggior parte degli edifici, passando da 2,5 nelle scuole medie Pardo e Dante Alighieri e nel circolo didattico Pestalozzi, a 3,5 della succursale della scuola media Vespucci per finire ai 6 chilowattora installati al circolo didattico Don Milani. «Le scuole con i loro impianti, seppure di piccola portata, risparmiano in senso economico, migliorano la qualità dell’aria e soprattutto fanno da traino allo sviluppo dell’energia rinnovabile pulita ed ecologica».

Catania si adegua quindi alle altre città italiane ed europee, una scelta che accomuna sempre più gli amministratori siciliani anche di schieramenti diversi. Oltre a Catania, un altro esempio è quello di Palagonia, Comune della provincia guidato dal sindaco Valerio Merletta. Come il collega Raffaele Stancanelli, entrambi hanno scelto di fare posizionare dei pannelli fotovoltaici sui tetti di scuole comunali, (anche se a Palagonia il sistema è stato installato senza nessun impegno economico da parte dell’amministrazione e soltanto in una scuola) e riuscendo a combinare la difesa dell’ambiente con un impegno didattico. Il posizionamento degli impianti nelle scuole, infatti, rappresenta di certo un buon esempio per le giovani generazioni.

 

[Foto de Il Fatto]