Una caduta ci può stare. Non è la fine del mondo, l’importante è sapersi rialzare e riprendere subito il cammino. È un ragionamento che, in ambito calcistico, vale anche per il Palermo reduce dalla sconfitta casalinga con la Salernitana. È stato solo un incidente di percorso o è un ko che fa scattare un piccolo campanello d’allarme? La risposta la darà la gara esterna contro la Cremonese in programma domani alle 15 e valida per la ventunesima giornata (la seconda del girone di ritorno) del campionato cadetto. Una sfida con un coefficiente di difficoltà simile a quello dell’incontro con la Salernitana. Come i campani, infatti, anche i grigiorossi hanno un organico di buon livello (rinforzato peraltro in questa sessione di mercato con gli arrivi di giocatori importanti per la categoria come il centrocampista Soddimo e l’attaccante Strizzolo) e, sulla falsariga dell’undici guidato adesso da Gregucci, anche la formazione di Rastelli (subentrato lo scorso 5 novembre a Mandorlini) per alcuni tratti del girone di andata ha tentato un’incursione nei piani alti della classifica prima di trovare una collocazione stabile in una zona intermedia tra il blocco di squadre che rischiano di scivolare nei bassifondi e la fascia delle formazioni potenzialmente in corsa per la qualificazione ai playoff.
Per espugnare lo Zini, campo ostico, servirà un Palermo tonico e determinato. Diverso, per atteggiamento mentale e capacità di lettura delle situazioni, dalla squadra che ha vinto immeritatamente a Cittadella a fine dicembre e che venerdì scorso non ha saputo gestire il momentaneo vantaggio. Servirà, inoltre, un Palermo concentrato. Chiamato, ancora una volta, ad isolarsi da vicende extracalcistiche che nel caso specifico riguardano gli sviluppi sul fronte societario (capitolo con diversi punti ancora da chiarire tra cui la presenza in città e il ritorno alla carica dell’imprenditore italo-svizzero Antonio Ponte), rumors di mercato e anche i guai giudiziari di Zamparini. Vicenda che non tocca i rosanero in prima persona ma che, di riflesso e dal punto di vista psicologico, potrebbe avere anche delle ricadute sulla squadra: «Essendo l’ex presidente posso fare un discorso solo a livello umano – ha dichiarato Stellone all’inizio della conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – la notizia che abbiamo avuto ci dispiace. Noi dello staff e i giocatori siamo vicini all’ex presidente».
La mente del tecnico è ‘presa’, in ogni caso, da altri pensieri: «Al di là del modulo che proporremo, domani dobbiamo ripartire. Abbiamo resettato e con i ragazzi abbiamo analizzato la gara persa con la Salernitana. Qualcosa di positivo è stato fatto ma potevamo fare meglio e abbiamo commesso degli errori che poi hanno determinato la sconfitta. Siamo consapevoli di affrontare domani un’ottima squadra che oltretutto è in ripresa (i lombardi sono reduci dal pareggio esterno 0-0 con il Pescara e prima avevano vinto 4-0 in casa con il Perugia invertendo il trend dopo tre sconfitte consecutive, ndr) ma siamo arrabbiati (il termine usato è più colorito, ndr) dopo la sconfitta rimediata venerdì e vogliamo rialzarci subito. Mi rode avere perso – ha aggiunto – con una vittoria avremmo aumentato il vantaggio sulla terza e la quarta ma in un campionato lungo come quello di B una sconfitta, peraltro dopo una lunga serie positiva, può anche starci». Stellone dovrà fare i conti con una situazione di piena emergenza. L’allenatore rosanero («Se perdi sei-sette pezzi importanti diventa più complicato in ottica formazione ma in campo scenderanno undici giocatori giusti e che proveranno a vincere la partita») ha uomini contati soprattutto in difesa priva dei due esterni sinistri Aleesami e Mazzotta e dei centrali Rajkovic e Pirrello.
La lunga lista degli indisponibili, a cui va aggiunto Embalo che non è stato convocato essendo stato ceduto in queste ore al Cosenza, comprende anche Nestrorovski oltre ai lungodegenti Alastra e Lo Faso. Allo Zini dovrebbe essere confermato il 4-3-2-1 con Falletti e Trajkovski sulla trequarti a supporto di Moreo (favorito su Puscas) ma non sono escluse delle sorprese. Al Barbera, impianto inaugurato il 24 gennaio 1932 e che ieri dunque ha compiuto 87 anni, il tecnico in questi giorni ha provato anche soluzioni inedite con Falletti e Trajkovski schierati insieme nel ruolo di punta alla luce delle non perfette condizioni di Puscas e Moreo che, comunque, hanno recuperato e sono a disposizione. Nel caso in cui l’uruguaiano e il macedone (che assieme a Jajalo, Rispoli e Pomini ha inviato un video di auguri di pronta guarigione al ragazzo travolto mercoledì scorso in via Libertà da una Cinquecento che viaggiava ad alta velocità) dovessero indossare i panni dei ‘finti centravanti’, come trequartista in un 4-3-1-2 giocherebbe uno tra Chochev e Haas. In difesa, inoltre, probabile lo spostamento di Salvi sulla fascia sinistra. Settore del campo in cui agisce il norvegese Niklas Gunnarsson, difensore classe 1991 proveniente dagli svedesi del Djurgarden (e impiegabile anche come centrale) che si è allenato con la squadra sia ieri, giorno in cui allo stadio c’era anche l’ad rosanero Facile, sia nella giornata odierna e che lo staff sta valutando. Sono diciannove i convocati. Nell’elenco figura anche l’attaccante della Primavera, Cannavò.
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