Giuseppe Giovì Monteleone, primo cittadino del comune che ospiterà il centro sportivo, si sfoga su Facebook. «Se il progetto è fermo non è colpa nostra. Qui non siamo al calciomercato»
Palermo, scoppia la polemica sul centro sportivo Il sindaco di Carini: «Nessuno dei rosa si è fatto vivo»
Sembrano non placarsi mai le polemiche relative al Palermo e alla realizzazione del centro sportivo. Ieri la telenovela si è arricchita di un nuovo capitolo. Giuseppe Giovì Monteleone, sindaco di Carini – il comune che ospiterà la struttura – si è sfogato attraverso un lungo post su Facebook, spiegando come stanno le cose. «Se la realizzazione del centro sportivo è bloccata – scrive – non lo è certamente per responsabilità del Comune di Carini. Per quanto riguarda gli oneri concessori, che il presidente del Palermo Calcio ritiene elevatissimi, si precisa che non si contrattano come si fa con il calcio mercato».
Il sindaco Monteleone prova a fare chiarezza sui punti oscuri della vicenda. «I costi dei cambi di destinazione d’uso – prosegue nel post –, trattandosi di un terreno agricolo che si trasforma in attrezzatura sportiva, sono fissati dal consiglio comunale, secondo parametri di legge, ogni anno prima dell’approvazione del bilancio e quindi anche nel caso del progetto Mepal (società che si occupa della vicenda e il cui acronimo sta per Merchandising Palermo, ndr) è stato fissato prima e non dopo la presentazione del progetto del centro sportivo».
A questo punto, Monteleone rincara la dose, accusando i dirigenti rosanero di non essersi mai fatti sentire. «Non c’è stata nessuna diatriba per il semplice motivo che dall’approvazione in consiglio comunale del progetto in variante urbanistica, che risale ai primi di luglio, nessuno della società Palermo Calcio sì è visto o si è fatto sentire presso i nostri uffici – accusa il sindaco –. Dopo che a maggio, prima dell’insediamento della mia amministrazione e del nuovo consiglio comunale, il presidente aveva tuonato contro l’immobilismo del Comune, la nuova Amministrazione comunale in meno di un mese dal nostro insediamento si è impegnata per approvare il progetto dimostrando adeguata tempestività, serietà e spirito di responsabilità. Da allora da parte della Palermo Calcio solo silenzio».
Infine, Monteleone conclude il post con un auspicio. «Ci aspettiamo dalla società Palermo Calcio altrettanta serietà e rispetto. Poi di eventuali compensazioni in opere possiamo pure parlarne, se la normativa lo permette, ma la discussione non va affrontata a mezzo stampa ma nelle sedi deputate».