Palermo, Santana si ritira e diventa allenatore Il club rosanero: «Benvenuto nell’area tecnica»

Resta nella famiglia rosanero, come aveva preannunciato il presidente Mirri, ma lo farà con un altro ruolo. Mario Alberto Santana lascia il calcio giocato ed entra a far parte del team di allenatori del settore giovanile. E’ stato lui a indicare la direzione del suo nuovo percorso. Dalle parole pronunciate a caldo in occasione della conferenza stampa post-Avellino dopo l’eliminazione ai playoff sembrava che l’ormai ex numero 11 rosanero ragionasse ancora da calciatore e invece a bocce ferme l’argentino classe 1981, il cui contratto era in scadenza il prossimo 30 giugno, ha maturato una decisione diversa. Che è stata accettata dalla dirigenza nel corso del summit di giovedì al quale, oltre a Mario, hanno partecipato anche Mirri e il tecnico Filippi. Una scelta, dunque, condivisa e che emotivamente ha coinvolto tutti gli addetti ai lavori del club di viale del Fante.

«Accogliendo le istanze del capitano – si legge in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società targata Hera Hora – il presidente, l’amministratore delegato e tutta la famiglia rosanero gli danno il benvenuto nell’area tecnica della società». Che su Instagram ha reso omaggio al trentanovenne Santana, il quale nei prossimi giorni terrà una conferenza stampa, con un post carico di affetto e di riconoscenza: «Una bandiera è una bandiera. La nostra si chiama Mario Alberto Santana e continuerà a sventolare con i colori rosanero. Ma in mezzo ai nostri giovani che troveranno in lui un allenatore eccezionale, un maestro di vita e una guida per rincorrere il sogno di diventare campioni. Ciò che Mario è stato in campo è di tutti. Ciò che Mario ha ancora da dare è solo nostro. E ce lo teniamo stretto. Benvenuto a casa tua, Capitano».

Per l’argentino, che adesso dovrà seguire un breve iter funzionale all’ottenimento del patentino di allenatore, i 60 minuti giocati sia all’andata che al ritorno nel doppio confronto con l’Avellino nel primo turno della fase nazionale dei playoff sono stati dunque i titoli di coda del suo film a tinte rosanero. Un film ambientato in tre diversi intervalli temporali (in serie B nel 2002/03, in A dal 2004 al 2006 e nel biennio 2019-21 tra serie D, in una stagione condizionata dall’infortunio al tendine d’Achille, e C) e impreziosito da numerosi effetti speciali. Quelli che, al di là del feeling instaurato con la piazza palermitana, hanno prodotto i suoi ricami in campo e un curriculum infiocchettato con alcuni record in concomitanza, in particolare, con il suo ritorno nel capoluogo siciliano (estate 2019) in qualità di icona del nuovo Palermo. Nel momento in cui si parla di Santana, ad esempio, è inevitabile a prescindere dal gol vittoria realizzato nel derby a Catania lo scorso 3 marzo associare il suo nome allo status, acquisito nel campionato di C da poco concluso, di unico giocatore ad avere militato e anche segnato con la maglia rosanero in tutte le categorie, dalla A alla D Europa compresa. Un’impronta che resterà per sempre nel lungo percorso professionale di un giocatore entrato anche nella Top Five degli stranieri con il maggior numero di presenze (143 in gare ufficiali e 11 gol in totale) nella storia del Palermo.


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