Fabrizio Spedale e Salvo Graziano, i due vicesovrintendenti di polizia arrestati due giorni fa per corruzione, peculato e falso, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia reso oggi davanti al giudice per le indagini preliminari. A parlare è stato, invece, il terzo indagato, il pusher Ignazio Carollo che ha ammesso di avere […]
Palermo, i poliziotti «disinvolti» fanno scena muta davanti al giudice. Il pusher confessa
Fabrizio Spedale e Salvo Graziano, i due vicesovrintendenti di polizia arrestati due giorni fa per corruzione, peculato e falso, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia reso oggi davanti al giudice per le indagini preliminari. A parlare è stato, invece, il terzo indagato, il pusher Ignazio Carollo che ha ammesso di avere ricevuto notizie riservate su indagini in corso da Spedale e di avere diviso con lui i guadagni della droga destinata alla distruzione dopo il sequestro e invece sottratta dal vicesovrintendente e rivenduta.
A carico dei tre indagini ci sono una serie di intercettazioni in cui emergerebbe gli accordi e anche qualche lamentela. Spedale e Graziano si sarebbero impossessati di parte dello stupefacente finito sotto sequestro e poi avrebbero finto, attraverso falsi verbali, di averlo distrutto e invece l’avrebbero fatto avere a Carollo perché lo rivendesse.